Flash-dog con 25 cani guida davanti all’albergo di Rimini che ha rifiutato il cieco

AGGIORNAMENTO DEL 15 SETTEMBRE 2016 – UNIONE CIECHI DIFFIDA L’HOTEL DI RIMINI
Dopo il rifiuto a consentire l’accesso alla struttura alberghiera nei confronti di una persona non vedente accompagnata dal proprio cane guida, da parte della gestione dell’Hotel St. Gregory Park di Rimini, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che per legge e per statuto rappresenta e tutela i diritti e gli interessi di tutti coloro che soffrono di minorazioni visive, “per la sua gravità e mancanza di qualsivoglia plausibile giustificazione” o passo indietro da parte della gerenza dell’Hotel, ha dato mandato allo Studio Legale Carta di procedere con una diffida formale nei confronti della struttura alberghiera “dal reiterare condotte similari a quella adottata nei confronti della Signora Rosito, giacché in violazione della normativa posta a tutela dei ciechi accompagnati da cani guida e di quella volta a contrastare le discriminazioni nei confronti di persone con disabilità”, nonché un “invito a rappresentare all’interessata, in forma sia privata che pubblica, le doverose scuse per il pregiudizio alla stessa arrecato”. L’Unione, precisa una nota, “si riserva di adire le vie legali per la tutela degli interessi collettivi dall’ente rappresentati e di rivolgersi alle autorità amministrative competenti ad adottare le determinazioni finalizzate sia a sanzionare la sopradescritta illecita condotta, sia a prevenire la reiterazione di similari gravi compromissioni dei diritti di cittadini privi di vista”. “La diffida è per noi un atto dovuto – dichiara il Presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Mario Barbuto – ma soprattutto serve da monito per quanti in futuro si arrogheranno il diritto di violare la legge”.
+++
AGGIORNAMENTI DEL 13 SETTEMBRE 2016
– LE RAGIONI DELL’ALBERGO: “NESSUNA DISCRIMINAZIONE DEI CIECHI, TUTELATI SOGGETTI ALTRETTANTO DEBOLI”
“La scelta aziendale di non accettare animali, lungi dal voler rappresentare una qualche forma di discriminazione nei confronti di ipovedenti, è finalizzata unicamente alla tutela di soggetti altrettanto deboli che, per patologie, ovvero fobie, ovvero altre motivazioni, chiedono di poter esercitare il proprio diritto a soggiornare in una struttura priva di animali“. E’ quanto scrive, in una nota, Mauro D’Amico amministratore dell’albergo di Rimini che, nei giorni scorsi, non ha accolto la richiesta di prenotazione di un ipovedente accompagnato dal suo cane guida. La nota arriva dopo che Federasma, con un comunicato, emesso alla luce della vicenda riminese, ha sottolineato la necessità di una legge che tuteli anche le persone allergiche e dopo il sit-in di protesta di alcuni ipovedenti con i loro cani guida andato in scena domenica a Rimini in cui sono intervenuti anche i Carabinieri. “Non è intenzione di nessuno prevaricare i diritti degli ipovedenti -si legge in un passaggio della nota -: al contrario si vuole trovare la soluzione più giusta per tutti. Nel caso specifico la soluzione è chiedere la modifica della legge 37/74 nella parte in cui non prevede eccezioni per accesso dei cani guida negli alberghi che non accettano animali al fine di tutelare altre categorie comunque deboli che hanno allergie, fobie o altre problematiche”. La nota, in cui i vertici della struttura riminese sottolineano anche il carattere aspro del sit in di protesta di domenica scorsa, si conclude con l’auspicio che un po’ tutte le associazioni trovino un punto d’incontro finalizzato a trovare la miglior soluzione per tutti: garantire da un lato l’accesso ai cani guida e tutelare chi ha forme allergiche o fobie per gli animali, dall’altra. (Ansa)
+++
– MULTATO L’ALBERGATORE PER 883 EURO
Una multa di 883 euro è stata notificata all’albergatore che alcune settimane fa aveva negato l’accesso a una donna non vedente perché accompagnata dal suo cane guida. La vicenda è stata segnalata anche in Procura. L’albergatore si era giustificato dicendo che nella sua struttura non sono ammessi animali. Tuttavia la legge stabilisce che i cani guida per non vedenti devono essere accettati ovunque. Domenica l’associazione Blindsight project aveva organizzato un sit-in proprio davanti all’albergo, il Saint Gregory park di San Giuliano, per manifestare il proprio dissenso verso il comportamento dell’albergatore.
+++
POST ORIGINALE
Hanno organizzato un “flash-dog” a Rimini 25 persone cieche con cani guida, provenienti da tutta Italia, appartenenti all’associazione Blindsight Project (sede a Roma). L’iniziativa dell’associazione nasce dopo che l’albergo St.Gregory Park di San Giuliano di Rimini a fine agosto aveva rifiutato la prenotazione di una persona cieca perché accompagnata dal suo cane guida. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe. La presidente Laura Raffaeli ha definito l’evento “non una manifestazione, ma un sit-in per far capire quanto siano importanti i cani guida per i ciechi”. L’episodio del St. Gregory Park era stato denunciato dall’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti (Uic), ricordando che la legge stabilisce che “il cieco con il cane guida può entrare in tutti i luoghi aperti al pubblico”. “Chiederemo il sostegno al comune di Rimini e Federalberghi Rimini che hanno già condannato sulla stampa l’episodio”, promette. La turista pugliese rifiutata dall’hotel ieri non c’era. Dopo aver percorso in mattinata a piedi la strada dalla stazione all’albergo, distribuendo volantini con le leggi sui cani guida, i ciechi accompagnati da alcuni volontari dell’associazione si sono fermati con i cani, quasi tutti labrador e un pastore tedesco, davanti all’ingresso dell’albergo dove il gestore, Mauro D’Amico, ha ribadito il suo “no” agli animali in hotel. “Le persone senza cane possono entrare – ha detto – quelli con animali no. Ci sono molti alberghi che ospitano i cani, noi preferiamo garantire un soggiorno pet-free a chi ha paura, oppure ha allergie e non vuole animali in vacanza”. Due anni fa l’hotel ospitava i cani, ma dopo un inconveniente con un cliente ha preferito adottare questa linea. Anche se i cani per ciechi per legge devono essere accolti in tutte le strutture pubbliche. L’albergatore ha anche chiamato i carabinieri, che dopo aver identificato gestore e manifestanti potrebbero far scattare una multa nei confronti dei responsabili dell’esercizio per la violazione della legge. Il gestore si è già detto disposto, se sarà così, a fare ricorso. (nella foto Blindsight Project sopra, l’arrivo davanti all’hotel)