Delfini denunciati alla capitaneria di porto di Lavagna per danneggiamento. L’iniziativa è di due pescatori professionisti della cittadina costiera ligure, che hanno subito danni alle reti dai cetacei: “Sono come i cinghiali per i contadini“, dice uno di loro. Sono due le denunce presentate da pescatori all’ufficio locale della capitaneria. “Ieri – spiega Luigi Sartor – i delfini hanno devastato 600 metri delle mie reti calate per la pesca delle triglie a 20 metri di profondità davanti a Lavagna e altri 500 metri sono state ridotte in brandelli ad un collega. Tutti li difendono per la bella immagine che hanno, ma per noi sono devastanti”. I due pescatori del golfo del Tigullio chiedono di essere aiutati per le spese dovute alla ricostruzione delle reti. Del caso si occupano le associazioni di categoria per studiare un indennizzo. I delfini in zona sono aumentati forse per la presenza di migliaia di orate e branzini allevate nelle vasche di un’azienda che fa acquacoltura a Lavagna. In zona si nutrono delle triglie impigliate nelle reti dei pescatori. I pescatori li hanno paragonati a cinghiali ma i delfini sono una specie protetta e sarà molto praticamente impossibile intervenire nei loro confronti. Nei giorni scorsi, qui su 24zampe, abbiamo raccontato una storia simile: alcune cooperative di pesca sarde hanno ottenuto, in deroga alla direttiva Ue “Uccelli”, l’abbattimento di una quota di cormorani che “ruberebbero” i pesci ai pescatori. Le misure di contenimento dei volatili iniziano a ottobre.