Si chiama “Whalesafe” il protocollo di condotta navale per la salvaguardia dei capodogli. Nasce con l’obiettivo di ridurre i rischi di disturbo e di collisione attraverso un’azione di sensibilizzazione di tutti gli operatori del mare interessati. Il protocollo definisce quattro livelli di allarme e tre aree di attenzione. I quattro colori del “semaforo dei capodogli” sono “verde”, che segnala l’assenza di capodogli, “giallo” per la presenza di uno o più capodogli in immersione, “arancione” se ci sono uno o più capodogli in superficie ma senza rischio di collisione con imbarcazioni e infine “rosso”, se c’è presenza di uno o più capodogli con rischio di collisione in corso. Le tre aree definite dal documento in caso di presenza di capodogli in superficie sono: “no transito”, individuata in un raggio di 100 metri di distanza dal capodoglio, “transito”, individuata in un raggio entro i 500 metri di distanza dal capodoglio ad una velocità consentita di 6 nodi e infine “allerta”, entro un raggio di 3 miglia dal punto di registrazione del capodoglio in superficie, con richiesta da parte delle navi che si trovano in zona di procedere con attenzione e utilizzando degli osservatori a bordo per monitorare gli eventuali spostamenti del capodoglio evitando così possibili disturbi o collisioni. I livelli di allarme vengono definiti dalla Capitaneria di Porto di Savona sulla base delle segnalazioni pervenute dalle boe di monitoraggio, posizionate a maggio al largo del porto savonese, e vengono poi trasmessi via radio esclusivamente alle navi presenti in zona, in ingresso o uscita dal porto. Presentato nei giorni scorsi all’Acquario di Genova e stilato dai partner del progetto di conservazione cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Life+ (Università degli Studi di Genova – Dipartimento di Fisica e Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita, Costa Edutainment, Direzione Marittima di Genova, Capitaneria di Porto di Savona e Softeco Sismat), il protocollo si basa su un’adesione volontaria, non prevede obblighi o sanzioni. Significativa l’adesione, come prima compagnia, di Costa Crociere che sui cetacei applica già una serie di buone pratiche per scongiurare eventuali collisioni. Gli ufficiali di bordo sono regolarmente addestrati (Whale Protection Training Program) per affrontare questo tipo di problematiche, effettuare le dovute manovre e allertare le autorità portuali locali in caso di necessità. La compagnia porta avanti anche attività di sensibilizzazione del pubblico adulto e dei bambini, sia a bordo delle proprie navi per imparare, giocando, a riconoscere le diverse specie di cetacei che vivono nel Santuario Pelagos, sia presso il terminal Palacrociere di Savona con una mostra dedicata a queste specie.