La discussione sulla nuova legge sul randagismo della Lombardia arriva oggi in Consiglio regionale. Il progetto di legge, che punta a rivedere al ribasso la normativa in materia di prevenzione del randagismo e tutela degli animali da affezione, ha registrato ieri la protesta di 74 associazioni animaliste attive sul territorio che giudicano in pericolo molti dei capisaldi conquistati in passato. “Le associazioni hanno lamentato la mancanza di partecipazione, – dichiara Sara Valmaggi, vicepresidente Pd del Consiglio regionale – infatti il metodo con il quale si è proceduto alla cancellazione tout-court di alcune parti significative della legge sul randagismo vigente è profondamente diverso da quello che diede origine alla precedente legge: il coinvolgimento da subito delle associazioni è stato, allora, un dato di fatto”. Inoltre, aggiunge, “non ci sarà alcuna risorsa aggiuntiva rispetto ai fondi nazionali. E’ una legge che non ha gambe e che necessita di correzioni, per questo domani in Aula il Pd presenterà emendamenti e ordini del giorno per chiedere più risorse, più attenzione sulle colonie feline e valorizzazione della Consulta, che deve avere l’ultima parola”. Se il presidente dell’Enpa di Milano, Ermanno Giudici, ritiene che la nuova legge regionale “arretrerà di 10 anni i pochi diritti riconosciuti dall’attuale legge 33/2009, spesso poco applicati, troppo spesso disattesi proprio dai loro custodi che sono i veterinari pubblici”, invece Michela Vittoria Brambilla è possibilista: “Forza Italia – spiega l’ex ministro sul suo sito – è impegnata a migliorare il testo così come a ottenere il ripristino di norme inspiegabilmente abolite come l’obbligo di apertura al pubblico dei canili, l’articolo sul riconoscimento delle colonie feline, l’attribuzione alle Asl (o Ats) di significative competenze sugli interventi di profilassi, diagnosi, pronto soccorso a favore di cani ricoverati e vaganti o gatti liberi feriti o gravemente malati. Si tratta di errori che devono essere cancellati e il ruolo delle associazioni animaliste deve diventare centrale ed essere valorizzato”. Ma a preoccupare Giudici ci sono anche gli effetti della deregulation amministrativa, che da fine giugno consentirebbe di “aprire un negozio di animali, un canile o un allevamento presentando una semplice Scia, ovvero una segnalazione certificata d’inizio attività. Tante cose devono essere semplificate in Italia – conclude – tranne quelle che riguardano la tutela della salute dei cittadini e i diritti al benessere degli animali”.
Indica un intervallo di date:
Segui anche su
Commenti Recenti
I Nostri Blog
Le regole della Community
Il Sole 24 ORE incoraggia i lettori al dibattito ed al libero scambio di opinioni sugli argomenti oggetto di discussione nei nostri articoli. I commenti non devono necessariamente rispettare la visione editoriale de Il Sole 24 ORE ma la redazione si riserva il diritto di non pubblicare interventi che per stile, linguaggio e toni possano essere considerati non idonei allo spirito della discussione, contrari al buon gusto ed in grado di offendere la sensibilità degli altri utenti. Non verranno peraltro pubblicati contributi in qualsiasi modo diffamatori, razzisti, ingiuriosi, osceni, lesivi della privacy di terzi e delle norme del diritto d'autore, messaggi commerciali o promozionali, propaganda politica.
Finalità del trattamento dei dati personali
I dati conferiti per postare un commento sono limitati al nome e all'indirizzo e-mail. I dati sono obbligatori al fine di autorizzare la pubblicazione del commento e non saranno pubblicati insieme al commento salvo esplicita indicazione da parte dell'utente. Il Sole 24 ORE si riserva di rilevare e conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP del computer da cui vengono pubblicati i commenti al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. Ogni ulteriore diffusione dei dati anagrafici dell’utente e di quelli rilevabili dai commenti postati deve intendersi direttamente attribuita alla iniziativa dell'utente medesimo, nessuna altra ipotesi di trasmissione o diffusione degli stessi è, dunque, prevista.
Tutti i diritti di utilizzazione economica previsti dalla legge n. 633/1941 sui testi da Lei concepiti ed elaborati ed a noi inviati per la pubblicazione, vengono da Lei ceduti in via esclusiva e definitiva alla nostra società, che avrà pertanto ogni più ampio diritto di utilizzare detti testi, ivi compreso - a titolo esemplificativo - il diritto di riprodurre, pubblicare, diffondere a mezzo stampa e/o con ogni altro tipo di supporto o mezzo e comunque in ogni forma o modo, anche se attualmente non esistenti, sui propri mezzi, nonché di cedere a terzi tali diritti, senza corrispettivo in Suo favore.