Un dossier di mille pagine realizzato in 5 anni di indagini, 352 camion provenienti dall’Ue con animali a bordo esaminati di cui 247 trovati a violare una o più norme sul trasporto degli stessi. Per l’Italia, un triste primato: su sei mezzi provenienti dal nostro Paese, tutti infrangevano la legge. E’ in questi numeri la denuncia di Animal Welfare Foundation alla Commissione europea. L’associazione tedesca indica 13 Stati membri, fra cui anche l’Italia, accusati di aver infranto le leggi sul trasporto di animali vivi verso la Turchia. Ne dà notizia Ciwf Italia, sottolineando che la Commissione analizzerà le denunce per decidere se avviare le procedure di infrazione. Lo scorso 3 giugno Eyes on Animals e Animal Welfare Foundation, insieme con i loro rappresentanti legali italiani dello studio Conte&Giacomini, hanno incontrato alcuni rappresentanti tecnici della Commissione. “Sono passati 5 anni da quando abbiamo presentato la nostra prima lettera di denuncia alla Commissione, che però continua a scaricare la responsabilità sugli Stati Membri, dichiarando di non avere l’autorità per costringerli a fermare le esportazioni animali vivi o per obbligarli a costruire al confine Ue-Turchia delle strutture per scaricarli e rifocillarli. In più sono gli Stati Membri che aspettano linee guida da parte della Commissione”, denuncia il direttore di Animal Welfare Foundation, Iris Baumgärtner. Dalle ispezioni al confine bulgaro-turco di Kapikule, dove il traffico dall’Italia è passato da mille a 4mila mezzi dal 2014 al 2015, emergono molteplici e ripetute violazioni: animali costretti a viaggiare a temperature elevatissime, senza acqua né cibo, feriti, senza spazio per tenere il capo eretto, ammassati nelle loro stesse feci, senza nessuna possibilità di essere curati. Lo stesso dossier ha dimostrato che i trasporti erano stati pianificati fin dall’inizio senza tenere in conto la durata e l’effettiva possibilità di effettuare delle pause durante il lunghissimo viaggio, con estenuanti attese al confine sotto un sole cocente. Il Regolamento europeo sul trasporto 1/2005 tutela gli animali durante il trasporto in tutti gli Stati membri, per evitare loro ogni inutile sofferenza. Inoltre, una recente sentenza della Corte di Giustizia europea ha stabilito che il regolamento deve essere rispettato anche nei Paesi terzi quando gli animali partono dagli Stati membri della Ue. Animal Welfare Foundation denuncia anche che l’infrazione del regolamento crea una distorsione del mercato perché le aziende che operano nella legalità devono sostenere costi operativi maggiori. Da parte sua, si legge nella nota, la Turchia ha firmato un accordo internazionale per il trasporto di animali vivi, ma non l’ha ancora ratificato; la Commissione ha assicurato che chiederà nuovamente la ratifica. “La Commissione Europea sta mostrando una mancanza di volontà politica di cambiare le cose. Ancora una volta sono gli interessi commerciali degli Stati Membri a prevalere sul benessere degli animali“, dice Annamaria Pisapia, direttrice di Ciwf Italia Onlus. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e motivare il Parlamento europeo ad adottare iniziative in merito, Animal Weffare Foundation con i propri legali ha presentato una petizione europea che, se accettata, ogni cittadino potrà firmare sul sito del Parlamento Europeo. (nella foto, la celebre immagine di Jo-Anne McArthur “Pig going to slaughter – Canada”, per saperne di più cliccare qui)
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