Thailandia: nel tempio delle tigri ritrovate le carcasse di 40 tigrotti

AGGIORNAMENTO DEL 2 GIUGNO 2016
NUOVE SCOPERTE RILANCIANO LE ACCUSE AI MONACI BUDDISTI DEL TIGER TEMPLE
Nuovi ritrovamenti nello sgombero del ‘tempio delle tigri’ in Thailandia fanno pensare a una elaborata operazione commerciale dedita al traffico di animali. All’uscita del sito, la polizia di Bangkok ha fermato oggi un camion che trasportava due pelli di tigre intere, altre parti di animali e centinaia di amuleti prodotti utilizzando pelli di tigre. Lo riferiscono i media thailandesi. In seguito alla scoperta, due membri dello staff del tempio Wat Pha Luang Ta Bua sono stati arrestati per possesso illegale di fauna selvatica. Un terzo uomo, un monaco che stava viaggiando con loro, sarà arrestato dopo la prevista sospensione da parte delle autorità religiose buddiste nazionali. Il ritrovamento odierno giunge dopo quello di ieri, quando 40 carcasse di tigrotti appena nati sono state rinvenute in un congelatore all’interno del tempio nella provincia di Kanchanaburi, che prima dello sgombero – tuttora in corso – ospitava 137 esemplari, facendo pagare un biglietto d’ingresso ai turisti.
+++
POST ORIGINALE DEL 1 GIUGNO 2016
Oltre quaranta carcasse di cuccioli di tigre sono state ritrovate questa mattina in un congelatore del tempio buddista “Wat Pha Luang Ta Bua”, il “tempio delle tigri” di cui le autorità thailandesi hanno iniziato due giorni fa lo sgombero, dopo anni di sospetti e accuse riguardanti il traffico di animali e maltrattamenti a cui sarebbero stati sottoposti. Lo riferiscono i media thailandesi. La scoperta dei cuccioli privi di vita – assieme a quella di altri animali e di contenitori con liquidi ancora non identificati – rilancerà con ogni probabilità le accuse ai monaci di aver esercitato un’attività senza licenza creando un vero e proprio allevamento di tigri a scopo di lucro a pochi chilometri da Kanchanaburi, nell’ovest del Paese. Il tempio, che attirava centinaia di turisti stranieri alla settimana, si trova vicino al “ponte sul fiume Kwai”, un’altra importante attrazione turistica, reso celebre anche da un film. Non è ancora chiaro da quanto tempo il tempio – che fino a pochi giorni fa ospitava 137 esemplari – conservasse le carcasse. Lo scorso marzo, per mettere a tacere le accuse di traffico, i responsabili avevano però già ammesso sulla pagina Facebook del tempio di avere delle carcasse di animali deceduti per cause naturali dopo la nascita. (foto Ap/Department of National Parks, Wildlife and Plant Conservation of Thailand)