AGGIORNAMENTO DELLE 10.55 – NEL 2050 UN MORTO OGNI 3 SECONDI PER SUPERBATTERI, COMBATTERLI AVRA’ COSTI ALTISSIMI: 100MILA MILIARDI DI DOLLARI
POST ORIGINALE DELLE 8.35
Tra i 5 e i 7mila morti l’anno solo in Italia, e più di 100 milioni di euro spesi ogni 365 giorni secondo i dati della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali. “L’antibiotico-resistenza minaccia la salute degli italiani e l’uso massiccio negli allevamenti intensivi del nostro Paese è una delle principali cause”. L’allarme su questo fenomeno arriva dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ed è rilanciato da Ciwf (Compassion in world farming) Italia Onlus, che sul proprio sito lancia una petizione rivolta al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, chiedendo un piano obbligatorio per il monitoraggio e la riduzione dell’uso degli antibiotici negli allevamenti. “Nel nostro Paese – sottolinea Ciwf in una nota – a dispetto della decantata qualità del made in Italy, l’uso di antibiotici negli allevamenti è fra i più alti in Europa. Il 71% dei medicinali di questo tipo venduti nel nostro paese è destinato agli animali e per produrre un chilo di carne, in Italia utilizziamo 3 volte la quantità di antibiotici utilizzati in Francia e 5 volte quelli impiegati in Gran Bretagna. E’ provato che l’uso eccessivo di questi farmaci negli allevamenti intensivi crea resistenza e, conseguentemente, batteri resistenti che si sviluppano negli animali possono contagiare anche gli uomini provocando patologie anche gravi”. E’ dei giorni scorsi, l’abbiamo scritto qui, la notizia che il principe Carlo d’Inghilterra nella sua fattoria cura gli animali con l’omeopatia proprio per combattere l’antibiotico-resistenza. “Lasciare, come ha fatto il ministero della Salute, i controlli e la gestione di piani, oltretutto solo volontari, all’industria, è inaccettabile – sottolinea Annamaria Pisapia, direttrice di Ciwf Italia – Il nostro Paese accusa una grave arretratezza nella lotta all’antibiotico-resistenza che, oltre a minacciare la salute pubblica, può penalizzare gravemente il mercato del made in Italy. Non c’è più tempo: è urgente un piano obbligatorio e trasparente per la riduzione dell’uso degli antibiotici negli allevamenti, e questa riduzione non può che passare per il miglioramento delle condizioni di benessere degli animali“.