Aprono i primi petstore di Conad: “Presto cento negozi, aiuteremo gli animali randagi”

petstoreconad
AGGIORNAMENTO DEL 17 MAGGIO 2016
Domani apre a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, il terzo Pet Store della nuova catena Conad.
POST ORIGINALE DEL 6 MAGGIO 2016
Conad decide di entrare in un mercato in crescita, quello rappresentato dai 60 milioni di animali da compagnia che abitano nelle famiglie italiane, senza però dimenticare quei cani e gatti meno fortunati che vivono nei rifugi. E inaugura un nuovo format di negozio, il Pet Store: le prime due aperture mercoledì a Modena e a Gualdo Tadino, provincia di Perugia. La neonata catena specializzata garantisce un assortimento dedicato e un piano promozionale indipendente, con punti vendita vicino agli ipermercati e ai superstore Conad ma con gestione autonoma. Presto apriranno altri store, per arrivare entro settembre 2016 a quota dieci negozi. Che saranno quindici entro fine 2016, daranno lavoro a circa 60 persone e, in due anni, arriveranno a essere cento. I format previsti sono due: il più piccolo si sviluppa su una superficie di 200-250 mq, l’altro è circa 400 mq, con un assortimento di 3-5mila referenze, comprese private label, e un posizionamento prezzi competitivo. Si deve confrontare con i big del settore: Arcaplanet (ne abbiamo scritto qui) che punta alla Borsa e ha 151 negozi, l’ultimo inaugurato proprio in questi giorni a Vado Ligure (Sv), e Maxi Zoo, operatore tedesco leader in Europa e con una cinquantina di negozi in Italia. All’inaugurazione di Modena, con l’ad di Conad, Francesco Pugliese, anche Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente. C’è infatti un accordo (in via di ultimazione) con la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, che riunisce circa quaranta associazioni tra cui Enpa, Lav, Oipa e Lega del Cane: i clienti, facendo acquisti nei nuovi petstore e lasciando cibo e altro materiale in appositi corner, possono aiutare concretamente randagi e animali in difficoltà. “Sono più sfortunati, ma non meno affamati”, chiosa la Brambilla.