Ibernato per 30 anni al Polo Sud, l’orso d’acqua torna alla vita normale

A water bear (Paramacrobiotus craterlaki).
Minuscoli animali dall’aspetto alieno sono ‘tornati a vivere’ dopo essere stati ibernati per più di 30 anni nei ghiacci dell’Antartide. Si chiamano tardigradi (detti anche “orsi d’acqua”, nella foto) e dopo essere stati ‘scongelati’ dai ricercatori dell’Istituto nazionale giapponese per le ricerche polari, guidati da Megumu Tsujimto, hanno cominciato a riprodursi normalmente. Lo studio pubblicato sulla rivista Cryobiology potrebbe aiutare a capire i segreti di questi animali incredibilmente resistenti, che hanno dimostrato di sopravvivere anche nello spazio, dotati in un Dna ‘bizzarro’, in cui molti geni provengono da altre specie, come batteri primitivi, funghi e piante. Lunghi appena un decimo di millimetro, i due tardigradi, e un uovo, sono stati ritrovati all’interno di campioni di ghiaccio prelevati in Antartide nel novembre 1983, scongelati più di 30 anni dopo in laboratorio. I due animali hanno impiegato circa 2 settimane per risvegliarsi completamente e uno dei due ha poi deposto 19 uova, che si sono quasi tutte dischiuse. Anche l’uovo ritrovato ha resistito all’ibernazione, portando alla nascita di un nuovo “orso d’acqua”, che ha successivamente dato vita ad altri individui sani. Ad eccezione dei lunghi tempi necessari all’uovo e ai due adulti per ritornare alla ‘normalità’, l’ibernazione non sembrerebbe aver provocato danni a questi piccoli animali, già noti al mondo della ricerca per le incredibili capacità di resistenza a ambienti ostili di ogni tipo, anche alle pressioni vicine allo zero e le radiazioni dello spazio. Il segreto della resistenza degli orsi d’acqua potrebbe nascondersi nel Dna e il prossimo passo dei ricercatori giapponesi sarà ora quello di analizzarlo, per cercare di capire quali meccanismi abbiano sviluppato per riparare i danni genetici dovuti all’ibernazione. (Ansa)