Un calo dei feriti (“solo” 190 contro i 253 del Capodanno 2015), un aumento del quantitativo di polvere da sparo sequestrata (da 500 a 23mila chilogrammi), un dato (di Aidaa, provvisorio) di animali fuggiti da casa a causa dei botti in sensibile flessione rispetto allo scorso anno. E soprattutto nessun morto, nè tra gli umani nè tra gli animali. Sembra essere iniziato con il piede giusto il nuovo anno dal punto di vista dei botti, sospinto anche dalle molte ordinanze varate dai sindaci nei giorni precendenti il Capodanno per vietare petardi e fuochi d’artificio, nemici di animali domestici e selvatici e dello smog.
L’impressione personale è stata diversa. A Milano, dove vivo, il rumore dei botti mi è sembrato uguale a quello degli altri anni. Un’osservatrice speciale, la mia cagna Kiki, per la prima volta in sette anni e mezzo abbondanti di vita è salita sul letto tremante e ha dormito con me. La stessa esperienza l’hanno avuta altre persone incontrate durante la passeggiata mattutina. Un’amica che vive all’ultimo piano ha detto che il cielo dalla sua finestra risplendeva di fuochi d’artificio subito dopo la mezzanotte, e lo spettacolo si è protratto a lungo.
Se ne avete voglia, scrivete la vostra esperienza mandando un commento a 24zampe. Buon 2016, gm