Brescia, maxisequestro di uccelli protetti: denunciato bracconiere

Il corpo di polizia provinciale di Brescia, con l’ausilio delle guardie Wwf-Nucleo Brescia, le guardie Arcicaccia Brescia e le guardie ecologiche volontarie della Regione Lombardia, hanno dato vita ad un’importante operazione antibracconaggio nel Comune di Adro. Un impianto di uccellagione molto particolare quello scoperto dagli Agenti della Polizia Provinciale: una lunga rete sospesa in una siepe alberata che veniva ispezionata grazie ad una passarella aerea. L’impianto di cattura illegale aveva permesso al bracconiere la cattura di oltre cento uccelli protetti (lucherini, cardellini, verdoni, passere scopaiole, verzellini, peppole, fringuelli, capinere e frosoni) che venivano pertanto sequestrati insieme ad esemplari di tordo sassello e tordo bottaccio privi degli anelli inamovibili previsti dalla legislazione vigente.
“L’impianto era difficilmente osservabile, proprio per il posizionamento aereo delle reti” racconta Antonio Delle Monache, coordinatore delle Guardie Wwf Lombardia. “Ancora una volta bisogna ringraziare gli Agenti della Polizia Provinciale di Brescia per la professionalità e dedizione riscontrata, a dimostrazione del loro ruolo insostituibile”. Il bracconiere è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia e l’impianto di cattura è stato sequestrato così come gli uccelli illecitamente catturati, trasferiti presso il Cras Wwf Riserva Naturale Valpredina (Cenate Sopra, Bergamo) per le prime cure e la successiva liberazione in natura.