Sono perfettamente legali e avvengono in maniera del tutto gratuita, senza alcun lucro nè rischio per la salute dei quattrozampe, le adozioni all’estero dei cani randagi del canile umbro di Stroncone che hanno trovato una famiglia, in Germania, tramite l’interessamento e gli sforzi dell’attivista animalista di origine viennese Claudia Roeckl, presidente dell’associazione di volontariato “Animalia amo international” da anni impegnata a sottrarre i poveri randagi al loro destino di prigionia nei canili italiani.
Ad averlo accertato è stato il gip di Terni Simona Tordelli che ha archiviato, lo scorso dodici novembre, le denunce sporte contro la Roeckl da attiviste di altre associazioni che, senza alcun fondamento, hanno sostenuto che dietro le adozioni si sarebbe nascosto “un traffico di animali pregiudizievole per la loro salute”, paventando lo spettro della vivisezione. Rileva, invece il gip, nel provvedimento di archiviazione, che “le indagini espletate dal Corpo forestale dello Stato, su delega della Procura di Terni, hanno evidenziato l’assoluta inconsistenza di tutte le accuse mosse” alla signora Roeckl.
“Se le forze che in questi anni sono state utilizzate da alcune associazioni di volontariato, per cercare di dimostrare che sono una trafficante di cani, fossero state impiegate per cercare una casa alle centinaia di migliaia di animali rinchiusi senza speranza nei canili italiani, tanti di loro oggi non morirebbero al freddo dimenticati da tutti”, ha sottolineato la presidente di Animalia amo. Per la Roeckl, si tratta dell’ennesimo procedimento penale che si mette nel cestino le accuse di maltrattamento di animali.
La denuncia poggiava sul fatto che la Roeckl facesse da intermediaria, senza alcun compenso, per far adottare i cani abbandonati da tedeschi desiderosi di accoglierli. Ma il gip non ha trovato riscontri, solo “generiche affermazioni e mere illazioni relative al fatto che i cani venivano adottati in maniera dubbia e che in Germania i controlli sarebbero meno rigorosi di quanto non preveda la legislazione italiana”. Dalla documentazione “è emersa la piena regolarità di tutta questa procedura” e il Corpo forestale ha attestato che in Germania i cani non scompaiono nel nulla: la loro “tracciabilità” è assicurata da una medaglietta obbligatoria di riconoscimento anagrafico.