Lo squalo, cacciatore per eccellenza, in futuro potrebbe perdere le sue sopraffine capacità predatorie per colpa del cambiamento climatico. A dirlo sono i ricercatori australiani dell’università di Adelaide, che hanno condotto un test isolando per diversi mesi degli squali di Port Jackson (nella foto), e secondo cui le acque degli oceani, sempre più calde e sature di CO2, avranno un impatto negativo sugli squali e, a cascata, su tutto l’ecosistema marino. La combinazione di temperature più elevate e maggiori livelli di CO2 fa crescere il fabbisogno energetico degli squali, ne riduce l’efficienza metabolica e porta questi animali a perdere la capacità di localizzare le prede attraverso l’olfatto.
“In acque più calde gli squali avranno più fame, ma con l’aumento della CO2 non saranno più in grado di trovare il cibo”, spiega il professor Ivan Nagelkerken, tra gli autori dello studio. Gli effetti saranno non solo sulla crescita degli esemplari, ma su tutta la vita marina. “A causa della ridotta capacità di cacciare – sottolinea Nagelkerken – gli squali non saranno più in grado di esercitare lo stesso controllo di adesso sulla catena alimentare marina, controllo essenziale per il mantenimento di ecosistemi oceanici sani”. (Ansa)