Oggi è il “World vegan day” ma il veganismo in Italia è calato del 55%

Niente carne, pesce e latticini. Proibito anche l’uso di indumenti di lana, pelle e seta, per non parlare dei farmaci e cosmetici: si fa tutto per vivere all’insegeuna del rispetto di animali e ambiente. È il vademecum del perfetto vegano che il 1 novembre festeggerà la giornata mondiale, istituita nel 1994 dalla “Vegan Society” londinese. Nonostante i continui allarmi sulla pericolosità e sui rischi per la salute se si fa troppo consumo di carne, latticini e alimenti trattati, e il proliferare negli ultimi anni in Italia dei ristoranti vegani, i dati Eurispes parlano chiaro: i vegani in Italia nel 2015 sono calati rispetto all’anno precedente del 55 per cento.images
Sono infatti lo 0,2% della popolazione, secondo l’ultima rilevazione dell’istituto di ricerca, con un forte calo rispetto allo 0,6% del 2014; erano l’1,1% del 2013. Anche nel resto del mondo i seguaci hanno subito una battuta d’arresto. E anche i vip come Drew Barry More, Anne Hathaway ma anche politici dal calibro di Bill Clinton, hanno deciso di abbandonare il veganismo.
Migliori i dati del vegetarianismo, che esclude l’apporto di proteine animali privilegiando frutta, verdura, legumi, cereali e proteine di origine vegetale: secondo i dati dell’Eurispes è vegetariano il 5,7% della popolazione nel 2015 rispetto al 6,5% del 2014 e al 4,9% del 2013.  Nel complesso, vegetariani e vegani insieme, rappresentano nel 2015 il 5,9% della popolazione, circa 3,5 milioni di persone.