Il Re Leone dello Zimbabwe non avrà giustizia: il dentista americano che nel mese di luglio uccise Cecil, il felino simbolo del parco nazionale di Hwange, non sarà incriminato. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Ambiente del Paese africano, Oppah Muchinguri-Kashiri, il quale ha spiegato che il dottor Walter Palmer aveva “tutti i permessi in regola” per effettuare la battuta di caccia. Con buona pace degli animalisti, e non solo. La decisione, tuttavia, è destinata a far discutere: l’uccisione del maestoso esemplare di leone maschio, morto dopo una lunga agonia, ha suscitato un’ondata di sdegno in tutto il mondo. E quando il dentista è tornato a lavorare all’inizio di settembre nel suo studio di Bloomington, in Minnesota, ha trovato ad accoglierlo un gruppo di manifestanti e di animalisti inferociti. Ora, dopo la decisione di Muchinguri-Kashiri, il gruppo Zimbabwe Conservation Task Force ha immediatamente annunciato che prevede di proseguire l’azione legale negli Stati Uniti. Il ministro dello Zimbabwe, invece, ha affermato che il governo ha eseguito le verifiche necessarie con la polizia e con il procuratore generale, al termine delle quali è emerso che Palmer era autorizzato. Il medico, ha precisato, è libero di tornare ancora nel Paese africano, anche se “come turista, e non come cacciatore”. Palmer, che per la battuta di caccia avrebbe pagato la somma di 50 mila dollari, ha ammesso di aver ucciso il leone, ma ha sempre negato di averlo ucciso illegalmente, e si era difeso dicendo: “Se avessi saputo che questo leone aveva un nome e che era importante per il Paese, ovviamente non lo avrei colpito. Nessuno nel nostro gruppo lo sapeva”. Cecil, un esemplare di felino maschio di 13 anni, famoso per la sua meravigliosa criniera nera, è stato abbattuto nei pressi del Parco agli inizi di luglio: il medico del Minnesota avrebbe attirato il leone con un’esca fuori dall’area protetta, poiché dentro il parco non avrebbe potuto cacciarlo. Quindi lo avrebbe ferito con una freccia, e 40 ore dopo lo avrebbe finito a colpi di fucile, per poi decapitarlo eliminando il collare Gps che Cecil portava. Se Palmer fosse stato accusato di pratiche illegali rischiava fino a 15 anni di carcere. (Ansa)