Per il bracconaggio, rinoceronti estinti tra 20 anni: il corno vale più della cocaina

Una specie fortemente minacciata che tra soli venti anni rischia di essere completamente estinta e di continuare a esistere solo nelle fotografie e negli zoo. Ad oggi, in natura, sono rimasti appena 20.500 esemplari di rinoceronte bianco e poco meno di 5mila rinoceronti neri sui quali grava la minaccia di una vera e propria guerra, quella che il bracconaggio ha dichiarato al rinoceronte, la Guerra dei Corni, che fa una vittima ogni sette ore. A fare gola, il valore altissimo del corno di questo animale, che batte addirittura quello della cocaina: 90mila dollari al chilogrammo per il corno del pachiderma contro gli 80mila dollari della cocaina. Usato come status symbol dagli uomini della upper class asiatica, al corno del rinoceronte la medicina tradizionale asiatica attribuisce (senza fondamenti medico-scientifici), funzioni curative. Eppure, la sostanza di cui è composto il corno è semplicemente cheratina, la stessa sostanza di cui sono fatte unghie e capelli (nella foto AP/Ben Curtis, un rinoceronte bianco in Kenya).FILE - In this Thursday, Sept. 20, 2012 file photo, a white rhino grazes in Nairobi National Park, Kenya. In Nairobi National Park, lions, rhinos and other animals roam just six miles (10 kilometers) from downtown Nairobi, but the carefully managed co-existence of wildlife and city life is constantly vulnerable to the pressures of urban expansion. (AP Photo/Ben Curtis, File)
PARLA DANIEL SANCHEZ DEL BIOPARCO ZOOM DI TORINO
“Se i tassi di abbattimento continueranno a salire con lo stesso trend dell’ultimo periodo – afferma Daniel Sanchez, direttore zoologico del Bioparco Zoom Torino – ossia di un rinoceronte ucciso ogni sette ore, in meno di 28 anni i rinoceronti saranno estinti nel loro habitat naturale e si potranno osservare e conoscere esclusivamente nelle strutture zoologiche”. Il bracconaggio è un mercato illegale che, dopo il traffico di armi, di droga e di esseri umani, è il terzo più redditizio del mondo.
“OPERAZIONE RHINO”
La sopravvivenza della specie è quindi legata alla capacità dei Paesi di mantenere adeguati standard di prevenzione, monitorare gli animali e difendere le aree destinate alla fauna selvatica impiegando ingenti risorse nell’addestrare e attrezzare ranger antibracconaggio poiché la sola polizia locale non ha sufficienti mezzi e possibilità per dislocare i propri uomini lungo i confini. E’ proprio per questo motivo che il progetto “Operazione Rhino”, attivato un anno fa dal Bioparco Zoom Torino e supportato dall’Associazione Aiea e dall’Ente Nazionale del turismo della Namibia, ha l’obiettivo di raccogliere fondi destinati all’equipaggiamento e addestramento con tecniche paramilitari dei ranger antibracconaggio in Namibia, Paese che sta diventando il nuovo terreno di caccia dei bracconieri con un incremento di pachidermi cacciati del +400 per cento.
COOPERAZIONE TRA ASSOCIAZIONI E ZOO
Un progetto che ha avuto molto successo e ha fatto sì che i ranger siano stati presi come “modello” da trasmettere alle altre riserve. “Il compito delle moderne strutture zoologiche – conclude Daniel Sanchez – oltre all’educazione, è proprio l’attivazione di progetti di conservazione. I risultati più significativi si ottengono proprio attraverso la cooperazione delle associazioni internazionali con strutture zoologiche moderne e incentrate sulla conservazione, governi locali e tour operator promotori di viaggi sostenibili che si svolgono in aree dove i rinoceronti sono visti come risorse economiche”.

22 SETTEMBRE GIORNATA MONDIALE DEL RINOCERONTE

Grider e Animalisti Italiani, in occasione della giornata mondiale del rinoceronte il 22 settembre 2015, si riuniscono dalle ore 16.30 davanti all’Ambasciata del Vietnam, in Via di Bravetta 156, per chiedere di fermare l’inutile strage di questi mammiferi. I dati del Ministero dell’Ambiente fanno salire a quota 1.020 gli esemplari abbattuti dai bracconieri per i corni venduti a peso d’oro nel mercato asiatico a causa delle loro presunte proprietà per la cura del cancro e afrodisiache. Spesso il corno viene tagliato loro quando sono feriti, agonizzanti, con il machete o una motosega, tutto questo per usare la polvere di corno, che al Mercato nero raggiunge cifre e guadagni astronomici.