La polemica sui lupi e sull’aggressione a mandrie e greggi irrompe anche a “Cheese”, la kermesse del comparto lattiero caseario promossa da Slow Food e in corso a Bra, Cuneo, fino a lunedì 21, che quest’anno è dedicata proprio alla montagna. Il presidente dell’associazione di allevatori AdiAlpi, Giovanni Dalmasso, parlando ad un convegno, ha chiesto di concedere ai casari negli alpeggi la facoltà di sparare ai predatori e la pianificazione di un piano di abbattimenti selettivi. Anche la Cia è intervenuta sul tema, dopo un attacco a un gregge nel cuneese.
“E’ ora di finirla – ha detto Dalmasso – con la protezione eccessiva di questi animali, con la scusa di tutelare la biodiversità. Quando tutti i casari avranno abbandonati gli alpeggi ed i pascoli saranno senza più alcuna cura, immaginiamoci che biodiversità sarà rimasta. Interveniamo prima che sia troppo tardi, prima che ci siano vittime anche tra le persone”.
Il presidente dell’AdiAlpi, infine, ha riportato la comunicazione “ricevuta oggi da un allevatore di Limone Piemonte, provincia di Cuneo, dell’uccisione di tre animali. Oltre al danno la beffa: il rapporto Asl ha escluso che gli autori dell’attacco fossero lupi e l’ha attribuita a corvi o altri animali…”.
Sulle medesime posizioni la Cia, che chiede “piani di contenimento” e dichiara che “le misure di prevenzione proposte, recinzioni elettrificate e cani da difesa sono per lo piu’ inefficaci e solo in alcune situazioni utilizzabili. In Francia i pastori che si sentono minacciati possono sparare ai lupi. Molte nazioni, che di solito gli italiani ritengono piu’ civili e democratiche quali Svezia, Norvegia, Svizzera e USA, hanno deciso di tenere sotto controllo le popolazioni dei lupi. In Italia invece continua a prevalere un certo paleo-ambientalismo”, spiega la nota della Confederazione agricoltori. “Se non si cambia rotta, – conclude – la conseguenza sara’ l’abbandono della montagna, con gravissimi contraccolpi negativi tanto sul piano socio-economico quanto su quello ambientale”.
Nei giorni scorsi su 24zampe abbiamo riportato l’esperienza di alcuni allevatori liguri che hanno ricevuto cani da pastore maremmano abruzzese in regalo per contrastare gli assalti dei lupi. L’iniziativa, coordinata da Almo Nature, è tesa a tutelare la biodiversità e addirittura si propone di valorizzare la presenza del lupo. La proposta di Pier Giovanni Capellino, fondatore e presidente di Almo Nature, è di istituire una sorta di marchio per i prodotti di quelle campagne e montagne che preservano la biodiversità consentendo alle greggi di convivere con i predatori. Per saperne di più cliccare qui.