La Corte Federale d’Australia ha ordinato alla compagnia aerea Virgin Australia di pagare un risarcimento di 10mila dollari australiani (6.500 euro) per il trattamento riservato a un uomo gravemente disabile che aveva bisogno di volare con il suo cane guida. I tre giudici hanno stabilito all’unanimità che il rifiuto di permettere a David Mulligan di volare da Sydney a Brisbane con il cane ha costituito discriminazione, e hanno respinto le asserzioni dell’aerolinea secondo cui il cane avrebbe messo a rischio la vita dei passeggeri e dell’equipaggio.
Mulligan, che soffre di paralisi cerebrale e di menomazione visiva e uditiva, aveva chiesto per due anni di poter viaggiare con il cane Willow per visitare familiari anziani e vicini alla morte. Nonostante avesse presentato copiosa documentazione medica, i permessi statali di viaggiare con Willow sui mezzi pubblici e un certificato del centro accreditato di addestramento per cani guida, la Virgin gli aveva ripetutamene negato il permesso di volare con il cane.
Una portavoce della Virgin ha detto che la compagnia non presenterà appello al verdetto, descrivendo la disputa come un “malinteso” e presentando a Mulligan “scuse sincere”. Ma i giudici hanno anche stabilito che la Virgin aveva ripetutamene rappresentato in modo errato le linee guida australiane sull’uso di cani guida in aereo, nelle sue spiegazioni sul perché il cane guida Willow non potesse salire a bordo. (Ansa)