“I pesticidi neonicotinoidi applicati sotto forma di spray fogliari rappresentano un rischio per le api”. Lo conferma l’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare. “L’Autorità – si legge on line, qui – ha pubblicato le proprie valutazioni sui rischi per le api da clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam per tutti gli usi che non siano la concia delle sementi e il trattamento in forma granulare, già vietati. Per i casi in cui non è stato possibile portare a termine la valutazione, sono stati individuati o comunque non esclusi rischi elevati. In altri casi la valutazione del rischio non ha potuto essere portata a termine a causa di lacune nei dati”.
I produttori dei pesticidi, Bayer CropScience e Syngenta, dopo l’annuncio di Efsa si sono detti preoccupati per la salute delle api ma hanno negato evidenze scientifiche che dimostrino che i pesticidi siano connessi alla progressiva scomparsa degli impollinatori e hanno contestato la procedura con la quale è stata eseguita la valutazione. Syngenta avrebbe anche minacciato di citare in giudizio i funzionari Efsa responsabili della ricerca. Secondo i dati dell’International Union for the Conservation of Nature, che ha compilato una “red list”, qui, circa un quarto dei bombo e un’ape da miele su dieci sono a rischio estinzione (nella foto AFP, un’ape a Godewaersvelde, nel nord della Francia).
L’agenzia europea che ha sede a Parma spiega che “le attuali conclusioni sono in linea con quelle raggiunte due anni fa, quando furono valutati i rischi per le api derivanti dalle tre sostanze quando vengono utilizzate per la concia delle sementi o in forma di granuli. La Commissione europea ha chiesto valutazioni relative a tutti gli altri usi dopo aver imposto limitazioni più severe sull’uso di neonicotinoidi nel 2013”.
“L’uso delle tre sostanze per la concia delle sementi o del terreno è attualmente proibito sulle colture che attraggono le api e sui cereali diversi dai cereali invernali, fatta eccezione per gli usi in serra. Anche il loro impiego nei trattamenti fogliari è proibito sulle colture che attraggono le api e sui cereali, tranne che in serra o dopo la fioritura”, ricorda l’Autorità . Secondo Greenpeace, però, la conferma arrivata oggi non potrà che far aumentare la pressione sulla Commissione Europea affinché estenda l’attuale messa al bando di queste sostanze a tutti gli impieghi e a tutte le colture.
Le api e gli altri impollinatori – ricordano gli ambientalisti – giocano un ruolo fondamentale nella produzione di cibo: circa un terzo delle colture alimentari a livello globale dipendono direttamente dal servizio di impollinazione naturale offerto dalle api e da altri animali. L’attuale bando Ue non copre tutti gli impieghi né tutte le colture. Ad esempio, sono permessi l’uso in serra e l’applicazione spray nei frutteti dopo la fioritura. Inoltre, alcuni Paesi europei hanno concesso delle deroghe al bando.
“L’Efsa conferma quanto già dimostrato da un gran numero di evidenze scientifiche: i neonicotinoidi rappresentano una grave minaccia per le api e per il futuro dell’agricoltura”, sottolinea Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia. “La Commissione Europea – aggiunge – dovrebbe estendere la messa la bando a qualsiasi impiego di queste sostanze e a tutte le colture, e porre fine alla questione delle deroghe nazionali. Esistono diverse alternative alle sostanze chimiche di sintesi, l’Unione Europea dovrebbe incoraggiare gli agricoltori ad adottarle”.