Linee guida per la pet therapy: con cani e cavalli ma anche conigli, gatti e asini porte aperte in ospedale

Cani, cavalli, gatti ma anche asini e conigli. Sono i protagonisti della pet-therapy, ovvero della terapia con gli animali, che si sta diffondendo sempre più non solo nei centri specializzati ma pure negli ospedali. Per standardizzare i protocolli e stabilire norme a tutela di animali e operatori sono state definite le Linee Guida nazionali sugli interventi assistiti con gli animali (Iaa), presentate ad Expo 2015 in occasione del convegno organizzato da Rete Italiana IAA in collaborazione con il Ministero della Salute, Coldiretti e Codacons.
Nelle linee guida si definiscono le caratteristiche delle strutture dove la pet therapy può essere praticata, oltre ai requisiti sanitari e comportamentali degli animali, che devono essere sottoposti ad uno specifico percorso di addestramento che non deve ovviamente prevedere alcun metodo coercitivo, tutelando sempre il benessere degli animali stessi anche ”attraverso il rilievo di indicatori dello stress”.
Vengono poi indicati nel dettaglio i percorsi formativi per gli operatori, come veterinari e sanitari in equipe multidisciplinari: la formazione è erogata dal Centro di referenza nazionale per gli Iaa, dall’ Istituto superiore di sanità (Iss) e dagli Enti accreditati. ”Con l’approvazione (ne abbiamo parlato qui su 24zampe, ndr) da parte della Conferenza Stato Regioni, lo scorso marzo, delle Linee Guida sugli interventi assistiti con gli animali – afferma il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo – l’Italia pone una pietra miliare e si contraddistingue quale primo Paese al mondo ad avere stabilito una norma di riferimento nel contesto della mediazione uomo-animale. Gli animali domestici – rileva – possono svolgere un importante ruolo di mediatori nei processi terapeutico-riabilitativi ed educativi e il loro coinvolgimento, in ambito terapeutico, avrà sempre una maggiore diffusione uscendo dall’empirismo iniziale e seguendo sempre più un approcciò scientifico”.
Infatti, ”nonostante in Italia sia ancora esiguo il numero di pubblicazioni scientifiche sull’efficacia terapeutica degli interventi con gli animali, i risultati di vari progetti condotti con il Centro di referenza e con l’Iss ed i successi ottenuti in Centri di eccellenza, come l’Ospedale Meyer di Firenze e l’Ospedale Niguarda di Milano – conclude De Filippo – sono estremamente incoraggianti”.