Come ogni anno, si ripete il triste bollettino estivo degli incidenti in acqua durante le vacanze in riva al mare, nonostante i consigli e le campagne portate avanti dalla Guardia costiera e dalle diverse associazioni balneari locali. Un fenomeno che però viene contrastato anche dalla squadra cinofila dei Sics, la Scuola italiana cani da salvataggio. Quella italiana è la prima al mondo, fondata 25 anni fa da Ferruccio Pilenga. E ha come obiettivo salvare vite umane: “Siamo presenti in tutta Italia – spiega Roberto Gasbarri, responsabile area Tirreno centro meridionale Sics – con 12 centri di addestramento la scuola vanta un esercito di 300 eroi a quattro zampe che, con i propri padroni-conduttori, vigilano gratuitamente sulle vacanze estive delle coste italiane”. Su 24zampe ci siamo già occupati di cani da soccorso qui, quando abbiamo parlato delle Unità cinofile di soccorso, cani che intervengono in caso di terremoti, soccorsi in mare, ricerche di persone scomparse.
“La Scuola – fa notare Gasbarri – rappresenta un’eccellenza italiana perché questo tipo di cinofilia è nato in Italia. Vengono, infatti, da molti paesi stranieri a fare stage per apprendere come si fa a salvare vite umane con il cane. Le razze principalmente utilizzate sono il terranova, il labrador e il golden retriver”.
“La Scuola – ricorda il responsabile Sics – ha implementato delle tecniche di salvataggio da riva e anche da bordo dei mezzi di soccorso della Guardia costiera italiana. Una collaborazione che va avanti da moltissimi anni e proprio quest’anno è stata sancita ufficialmente attraverso un’intesa”.
L’obiettivo è quello di sperimentare il coinvolgimento tra le articolazioni periferiche delle due organizzazioni, come l’impiego delle unità cinofile brevettate a bordo delle unità della Guardia costiera per l’attività di salvataggio e l’avvio di un progetto per l’eventuale formazione di nuclei cinofili del Corpo. “L’unità cinofila – conclude Gasbarri – può essere molto utile in acqua perché mette a disposizione zampe molto potenti in grado di trainare i pesi. Un vero e proprio motore di traino che riesce a far tornare a riva fino a tre persone in difficoltà. Un aiuto concreto, dunque, che cerchiamo di far capire ai bagnanti organizzando dei veri e propri corsi informativi sulle coste italiane”.