I cervi popolano la Sardegna e la Corsica da più di 2000 anni e la loro storia sulle due isole è diventata un documentario, presentato ieri a Roma. Il video porta la firma dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ed è stato realizzato nell’ambito del progetto Life «One deer, two islands», finanziato dalla Comunità europea, a cui partecipano, inoltre, l’Ente Foreste Sardegna, la Provincia del Medio Campidano, la Provincia dell’Ogliastra, il Parco Regionale della Corsica.
Nel documentario sono evidenziate le problematiche e le opportunità di sviluppo delle popolazioni di cervo sardo-corso e illustra le azioni già compiute nell’ambito del progetto Life. In passato, il Cervus elaphus corsicanus, sottospecie del cervo europeo adattata agli ambienti mediterranei, era distribuito in tutte le aree boscate della Sardegna e della Corsica ma, a seguito della persecuzione diretta e della degradazione degli habitat, il suo stato di conservazione è peggiorato progressivamente fino alla completa estinzione in Corsica e alla contrazione dell’areale in sole tre popolazioni (Sulcis, Arburese e Serrabus).
Grazie a interventi di sensibilizzazione e di tutela, negli ultimi anni si è verificato un incremento sia del numero dei capi che delle aree abitate (ad opera di reintroduzioni). Nonostante ciò, l’isolamento delle popolazioni, il bracconaggio residuo e le conseguenti difficoltà di sorveglianza delle aree sensibili non permettono ancora di considerare il cervo sardo-corso fuori pericolo.
Oggi, sebbene la popolazione sia costituita da circa 7mila individui in Sardegna e mille in Corsica (dove è stato reintrodotto negli anni ’80 con individui provenienti dalla Sardegna), le popolazioni sono ancora isolate ed il cervo è assente in gran parte del territorio idoneo.
Il progetto Life «One deer, two islands», ha come obiettivo la costituzione di nuovi nuclei di cervo in aree idonee poste nei SIC della provincia dell’Ogliastra, incrementare la variabilità genetica delle popolazioni presenti in Corsica, realizzare corridoi ecologici per favorire lo spostamento degli individui tra i vari nuclei isolati, coinvolgere tutta la popolazione in modo da attenuare i conflitti sociali legati alla presenza del cervo nel territorio. (Kronos)