Orsi: in Trentino sette nuove cucciolate ma in Abruzzo un cucciolo ha perso la madre

AGGIORNAMENTO DEL 1.6.2015 – COMUNICATO STAMPA DELLA PROVINCIA DI TRENTO SU ORSI E CUCCIOLI
Orse con i cuccioli, rispetto e attenzione, le indicazioni della Provincia autonoma di Trento. “Sono 7 le nuove cucciolate monitorate nel Gruppo di Brenta e della Paganella, ecco come comportarsi in caso di “falsi attacchi”. E’ noto che le orse, come tutte le madri, possono essere molto protettive verso i propri piccoli,  anche nei confronti delle persone che, in certe condizioni, possono essere da loro considerate degli intrusi. Nel caso di incontri od avvistamenti è dunque importante evitare di avvicinare il gruppo famigliare, limitarsi ad osservarlo a distanza e allontanarsi, lentamente, nel caso in cui  gli orsi siano vicini  (indicativamente a meno di 50 metri).Se l’orsa ritiene eccessiva la vicinanza delle persone può, come è noto, assumere un comportamento intimidatorio nei loro confronti, simulando degli attacchi per convincere gli intrusi ad allontanarsi dai cuccioli. Anche in questo caso è opportuno spostarsi, sempre lentamente, e guadagnare la “distanza di rispetto” che gli animali selvatici richiedono.

La fuga veloce, come l’uso di sassi o bastoni, sono invece controproducenti, perché accentuano nell’orsa la sensazione di pericolo e prolungano, quindi, l’atteggiamento di “falso attacco”. L’eventualità di incontrare gli orsi da vicino, di per sé molto rara, può essere ulteriormente ridotta facendo rumore, quando ci si muove in bosco.

Si ricorda,  infine, che è assolutamente inopportuno, fortemente dannoso per gli animali e vietato dalla legge, molestare la fauna selvatica seguendola in auto, fornendole cibo per attirarla o semplicemente per alimentarla. Ciò vale ancora di più nel caso di orse accompagnate dai propri piccoli.

Per eventuali approfondimenti, si rimanda all’opuscolo informativo pubblicato sul sito orso del Servizio Foreste e Fauna (http://www.orso.provincia.tn.it/binary/pat_orso/materiale_informativo/Come_comportarsi_nelle_aree_di_presenza_dell_orso.1431595311.pdf).

POST ORIGINALE DEL 28.5.2015
Il 2015 sembra essere un anno ricco di nascite di orso in Trentino, mentre nel parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise un cucciolo è stato rinvenuto senza la mamma vicina. Ma andiamo con ordine. Sono sette infatti le nuove cucciolate monitorate dai forestali nel Gruppo di Brenta e della Paganella, per un totale di 12-13 cuccioli, che hanno, in questo momento, circa 4 mesi di età e pesano pochi chilogrammi. Lo rende noto la Provincia di Trento.
“Nel caso di incontri od avvistamenti – sottolineano gli esperti – è importante evitare di avvicinare madre e cuccioli e limitarsi ad osservarli a distanza e allontanarsi, lentamente, nel caso in cui gli orsi siano vicini, indicativamente a meno di 50 metri. Se l’orsa ritiene eccessiva la vicinanza delle persone può assumere un comportamento aggressivo, simulando degli attacchi per convincere gli intrusi ad allontanarsi dai cuccioli”.
Anche in questo caso è opportuno spostarsi, sempre lentamente, e guadagnare la “distanza di rispetto” che gli animali selvatici richiedono, aggiungono gli esperti. E’ assolutamente inopportuno, fortemente dannoso per gli animali e vietato dalla legge, sottolinea infine la Provincia di Trento, molestare la fauna selvatica seguendola in auto, fornendole cibo per attirarla o semplicemente per alimentarla. Ciò vale ancora di più nel caso di orse accompagnate dai propri piccoli.

“Quella della nascita di sette cuccioli di orso rappresenta un’ottima notizia che, tuttavia, non cancella e non nasconde i timori più volte espressi dall’Ente nazionale protezione animali per il futuro dei plantigradi, appartenenti tra l’altro a una specie particolarmente protetta”. Così l’Enpa in una nota, dopo che è stata diffusa dalla Provincia autonoma di Trento la notizia di sette nuove cucciolate. “Le nostre preoccupazioni – prosegue l’Enpa – derivano da una lunga e tragica casistica di esemplari uccisi, ‘dispersi’, catturati e reclusi soltanto perché ritenuti ‘problematici’, in un contesto di crescente allarme per la tutela della biodiversità anche da parte di moltissimi cittadini. In questo scenario – spiega Andrea Brutti, dell’ufficio fauna selvatica dell’Enpa – la vicenda di Daniza è assurta a simbolo, ma non si tratta purtroppo di un episodio isolato”, in riferimento all’orsa morta alla fine della scorsa estate, durante un tentativo di cattura con sedazione.

Infine, una notizia buona e una cattiva che arrivano dal Pnalm. La buona è che sta bene ed è cresciuta di 300 grammi in pochi giorni la cucciola di orso che sabato scorso è stata accolta nel Centro di recupero fauna del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, a Pescasseroli. Quella cattiva è che di mamma orsa non c’è traccia. L’orsetto infatti è stato trovato che vagava, solo, forse alla ricerca della madre, nella zona di protezione esterna del Parco vicino alla strada per Villavallelonga (L’Aquila). Ha tre/quattro mesi, pesa circa tre chilogrammi, soltanto il veterinario e la persona che lo nutre si avvicinano a lei, vestiti da orso. Intanto proseguono le perlustrazioni nella zona del ritrovamento, in località Prati d’Angro, sia per cercare tracce della madre sia per verificare che non ci siano segni di possibili avvelenamenti (che non sembrano esserci, almeno a leggere qui). La persona che l’ha avvistata sabato ha immediatamente contattato il Corpo forestale dello Stato e il Guardia Parco. Il personale del Servizio Veterinario del Parco, accertando una condizione di forte disidratazione e affaticamento del cucciolo, aveva quindi deciso di catturarlo e trasferirlo nel Centro di Recupero Fauna di Pescasseroli. (Ansa)