Eliminare le attuali norme europee sulla sperimentazione animale sarebbe un pericolo per la scienza ma anche per la salute degli animali: è l’allerta della rivista Nature in vista della discussione per abrogare le attuali leggi, prevista la prossima settimana al parlamento Ue e promossa dai movimenti anti-vivisezione, soprattutto italiani. L’editoriale (che è possibile leggere in versione originale qui) è firmato dalla genetista Kay Davies, dell’Università di Oxford. Dopo aver acceso in questi giorni il dibattito in Italia, nell’aula del Senato (ne abbiamo parlato qui), il tema delle normative sulla sperimentazione animale si allarga ora all’ambito europeo. Il parlamento Europeo discuterà nei prossimi giorni dell’iniziativa presentata dal movimento Stop Vivisection – European Citizens’ Initiative, che conta tra i sostenitori decine e decine di associazioni di diversi paesi tra cui le italiane Enpa, Lav, Oipa, Leal, Lndc, Animalisti italiani e molte altre ancora, e che chiede l’abrogazione delle norme fissate nel 2010 che regolano la sperimentazione sugli animali.
Il dibattito è in corso adesso e può essere seguito cliccando qui. “E’ estremamente importante che la ricerca sia fortemente regolamentata e che ci sia una discussione aperta e onesta su di esso”, spiega Davies nell’editoriale, dove pone l’attenzione sui pericoli che potrebbe generare la proposta del gruppo animalista. “Come per tutte le ricerche – aggiunge – gli esperimenti su animali non devono procedere senza l’ampio consenso della società. E’ per questo motivo che sono preoccupata per l’iniziativa del movimento antivivisezionista”. E’ un’iniziativa nata in Italia, spiega la genetista, che ha raccolto più di un milione di firme e che ha l’obiettivo di abrogare l’attuale direttiva europea che protegge gli animali utilizzati per la ricerca. L’attuale legislazione, aggiunge l’esperta, cerca di limitare notevolmente il numero di animali usati nei test e spinge alla ricerca di tecniche alternative e più rapide. “La rimozione della direttiva – scrive – sarebbe un significativo passo indietro per il benessere degli animali nell’Unione Europea e per il ruolo guida dell’Europa nella promozione della salute umana e animale”. Anche il mondo scientifico, aggiunge, auspica di poter un giorno convalidare farmaci senza dover eseguire test su animali, ma non è ancora possibile farlo. “La richiesta di questo gruppo di anti-vivisezionisti è di fatto una provocazione”, ha detto Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri. ”Chiedono – ha spiegato – di eliminare una direttiva del 2010 nata per armonizzare le regole della sperimentazione in tutta Europa ed è stata il frutto di una forte interazione tra governi, ricercatori e associazioni animaliste. Si tratta di norme piuttosto rigide che hanno limitato molto le sperimentazioni animali e sottoscritto dalle associazioni animaliste europee”. Per Garattini è “una provocazione estremista, un movimento ideologico puramente antiscientifico”. (Ansa)