Dopo il quarto rapporto Legambiente “Animali in città” – che ha visto al vertice della classifica Terni e Prato ma soprattutto che ha registrato la bocciatura di due città su tre – 24zampe ha chiesto agli amministratori “vincitori” se esiste una regola aurea per scalare il ranking della cittadina pet-friendly. Ecco i consigli che arrivano da Terni, città al vertice della classifica e da Ferrara, Modena e Verona, tre delle amministrazioni arrivate a ridosso delle prime (Modena e Verona sono un aggiornamento del 16.4.2015, e sono in coda). Poi c’è Cremona, dove si organizza un corso per proprietari di cani che rilascia un “patentino”. Pur non occupando le posizioni di vertice, la cittadina lombarda si colloca comunque tra le poche amministrazioni che hanno totalizzato un punteggio sufficiente, secondo il rapporto.
Su scala nazionale, il 90% dei comuni italiani ha un assessorato dedicato agli animali e l’82% delle aziende sanitarie ha il canile sanitario o l’ufficio di igiene urbana veterinaria. Ma il 59% delle città offre ancora servizi e informazioni insufficienti. Soltanto il 35% delle città è sufficiente, il 3,5% arriva a buono, il 2,5% a ottimo, come, appunto nel caso di Terni e Prato. Tra le aziende sanitarie migliori, 22 su 74 arrivano alla sufficienza (30%); 13 sono buone (17,5%) tra cui Firenze e la Ausl Umbria 2.
Terni
“Il rapporto di Lega Ambiente, che pone Terni, come la migliore città, insieme a Prato, per i servizi agli animali, riconosce i lavoro svolto in questi anni dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con le altre istituzioni”, dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo. “Un lavoro – prosegue il sindaco – basato sul miglioramento delle strutture, sui regolamenti, su una cultura più complessiva di consapevole convivenza tra l’uomo e gli animali domestici. Una comunità portatrice di valori di cultura e di civiltà si basa sui principi di rispetto e tolleranza verso tutti gli esseri viventi inclusi gli animali”.
Ma è Stefano Bucari, assessore lavori pubblici di Terni, a dare a 24zampe la ricetta di questo successo. “Gli ingredienti sono tre, comuni a tante altre ricette: impegno, volontà e investimenti economici. Per realizzarla, sono servite la collaborazione con l’azienda sanitaria Umbria2 e con le associazioni del territorio. Abbiamo istituito – continua l’assessore Bucari – una consulta per la protezione degli animali, in pratica un tavolo di confronto continuo con le associazioni animaliste, i gestori dei canili e la protezione civile”. Sempre in tema di collaborazione, le aree di sgambamento vengono gestite direttamente e gratuitamente dai comitati di quartiere.
“Sono state allestite due autorità operative in Comune: la prima è quella del Benessere animale, direttamente sotto la mia supervisione – continua l’assessore Bucari – e la seconda è la creazione di un nucleo di polizia veterinaria all’interno della polizia municipale. Per le adozioni, i ritrovamenti e la tutela degli animali del territorio esiste uno sportello online a disposizione della cittadinanza (www.canilecolleluna.it), che proprio ieri ha concretizzato la sua prima adozione”.
Nel regolamento per il benessere animale varato dal comune di Terni ci sono le indicazioni per gli animali coinvolti nella pet therapy, non solo cani e gatti, il regolamento dei canili. Sono stati fatti importanti investimenti sul canile di Colleluna, che è realizzato con standard europei, la cui qualità l’assessore Bucari ritiene “unica in Italia”. Nel piano di investimenti del prossimo triennio sono state inserite le risorse per intervenire sul rifugio di Monte Argento.
Un risultato che arriva da lontano. “E’ costato qualche sacrificio – osserva Bucari – ma credo qualifichi il senso di civilta di una comunità ed è stato in grado di dare il via a un circolo virtuoso, cui tutte le parti in causa hanno dato un apporto fondamentale”. Un progetto per il futuro riguarda le deiezioni canine, presenti a terra a Terni come quasi ovunque: “Studiamo un protocollo in collaborazione con Ausl e Istituto profilattico per prelevare il dna di tutti gli animali del territorio. Nel giro di qualche anno saremo in grado di poter riconoscere con certezza e quindi multare il cittadino che non raccoglie gli escrementi del proprio cane”, conclude Bucari.
Ferrara
Anche a Ferrara la ricetta sembra essere quella della collaborazione tra protagonisti del benessere animale. “L’amministrazione comunale – spiega a 24zampe Chiara Sapigni, assessore competente – lavora spalla a spalla con la Asl, le associazioni e la consulta animalista. Tra i punti di forza la gestione dell’anagrafe canina, un gattile ben organizzato e un piano di monitoraggio delle colonie feline”.
A Ferrara, come altrove, si fanno i conti con la crisi e con i tagli alle risorse. Ma esistono soluzioni che mettono d’accordo il portafogli con le esigenze della prevenzione. “Abbiamo dato il via – continua Chiara Sapigni – alle sterilizzazioni dei gatti effettuate dai veterinari del servizio pubblico della Azienda sanitaria, e questo ha consentito un risparmio rispetto allo stesso servizio svolto da privati. Ora anche il comune di Poggio Renatico utilizza il nostro gattile per gestire il controllo delle nascite”. La cittadina emiliana si è dotata di un regolamento di tutela animale a uso dei cittadini, ha regolamentato l’accesso dei pets ai mezzi pubblici e agli esercizi commerciali.
“Devo riconoscere che nel 2009, quando mi sono insediata – ci tiene a dire l’assessore Sapigni – ho trovato una situazione già ben avviata. Si era lavorato bene negli anni precedenti e credo di aver continuato nella stessa direzione. Ho solo un rimpianto: l’area di sgambamento a ridosso delle mura storiche della città che il terremonto del 2012 ci ha impedito di portare a termine. Sarebbe stata finanziata in parte dal comune e in parte da donazioni gestite dalle onlus animaliste del territorio, un bell’esempio di lavoro di squadra”.
“Per il futuro mi impegno a curare di più i rapporti con i referenti delle colonie feline – conclude Sapigni -, sono molto importanti nella gestione della popolazione di gatti sul territorio. E non possiamo rinviare oltre il contrasto alle deiezioni canine per strada, anche multando chi sgarra, se occorre. Siamo una città turistica, abbiamo delle responsabilità nei confronti di chi viene a visitare Ferrara”.
Cremona
E’ partita la formazione dei cremonesi proprietari di cani. Il corso per conseguire il “patentino” si tiene a Palazzo Trecchi, sede dell’Associazione nazionale dei medici veterinari italiani (Anmvi): dieci ore di formazione gratuita a 130 cremonesi, in gran parte già proprietari di cani, o solo intenzionati a diventarlo.
L’iniziativa, promossa dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Ordine dei veterinari e la Asl cittadina, educa i proprietari al possesso responsabile, ad una corretta gestione del loro cane sia per il suo benessere in famiglia sia per farne un ‘buon cittadino’.
Ma c’è proprio bisogno di un corso? Certo, perchè amare i cani non significa conoscerli. Anzi. La medicina veterinaria e la zoo-antropologia sanno svelare aspetti sconosciuti dell’alterità animale ed equivoci di comunicazione e interazione con il cane, che non di rado sfociano in problemi di gestione. Le conseguenze sono negative per lo stesso cane (disturbi di salute e di comportamento, aggressioni, abbandono) e per la collettività (disagi e conflittualità nei luoghi pubblici, ricadute socio-economiche del randagismo). Non va dimenticato che l’obiettivo prioritario del Ministero della Salute – che chiede ai Comuni con una vigente ordinanza di organizzare il “patentino” – è di scongiurare rischi di incolumità pubblica e incoraggiare i proprietari al rispetto dei loro obblighi (microchippatura e registrazione in anagrafe canina in primis).
I risvolti del “patentino” investono aspetti sociali ed economici monitorati ogni anno da Legambiente, che proprio nei giorni scorsi ha diffuso il IV Rapporto Nazionale ‘Animali in Città’, realizzato con il patrocinio dell’Anmvi. Nella performance di ‘buon governo’ degli animali in città, Cremona si colloca – come del resto nel precedente Rapporto – fra i pochi Comuni italiani che superano la soglia di promozione per adeguatezza dei provvedimenti (insieme a 10 Comuni su 85 amministrazioni capoluogo). Da promozione anche la performance cremonese in fatto di servizi offerti al cittadino: in Italia Cremona è fra le 17 città capoluogo che non li fanno mancare. Docenti del Patentino-2015: Laura Mori e Giuliana Caronna, medici veterinari esperti di comportamento animale, Massimiliano Spotti, dirigente veterinario della Asl Cremona.
Qui è possibile consultare il programma: https://www.comune.cremona.it/node/421624
AGGIORNAMENTO DEL 16.04.2015
Arrivano adesso le risposte di altre città che si erano piazzate al vertice della classifica stilata da Legambiente nel quarto rapporto “Animali in città”. Le allego di seguito.
MODENA
Ecosistema animali – Comune di Modena. Il Comune di Modena da anni si interessa alla gestione delle problematiche legate alla presenza di animali ed il buon rapporto uomo/animale in ambito urbano: per questo ha istituito, dal 1998, l’Ufficio Diritti Animali che assolve ai seguenti compiti: gestisce l’anagrafe canina, gestisce le convenzioni con le strutture di ricovero (canile e gattile) e gestisce (in collaborazione con il Servizio Veterinario AUSL) il programma colonie feline (censimento e sterilizzazione) presenti sul territorio comunale, attraverso un contributo all’associazione che si occupa attualmente dell’aggiornamento. Inoltre gestisce i servizi di igiene urbana, collabora con il corpo di Polizia Municipale ed il Serv. Veterinario AUSL per esercitare la vigilanza al fine di una corretta applicazione delle leggi o regolamenti relativi al benessere animale, si occupa della collocazione di animali a seguito di sequestri. Diverse sono state le campagne informative realizzate in questi anni per promuovere gli obiettivi delle leggi e regolamenti esistenti in materia di protezione animale.
Inoltre si occupa di gestire il rapporto, spesso problematico, uomo-animale in ambiente urbano, ricevendo direttamente richieste e segnalazioni dai cittadini (presunti maltrattamenti o problematiche legate ad animali), predisponendo piani di gestione per gli animali sinantropi “problematici” (colombi, storni) ed elaborando progetti di tutela e/o salvaguardia delle popolazioni animali presenti sul territorio.
Questi i principali provvedimenti e le iniziative promosse: regolamento Comunale per il Benessere e la Tutela degli animali; ordinanza sull’utilizzo animali negli spettacoli e pubblici intrattenimenti (attiva fino al 2014, ora annullata dal TAR); contenimento colombi urbani con metodi incruenti (distribuzione antifecondativo- nicarbazina); allontanamento incruento storni (installazione di dissuasori vocali distress call); partecipazione al Protocollo Provinciale Fenomeno Avvelenamento Animali; protocollo d’intesa con l’Università per l’uso degli animali nella didattica; protocollo d’intesa con l’Università per la collocazione di 16 macachi non più utilizzati nelle sperimentazioni; nell’anno della biodiversità (2010) una giornata dedicata alla biodiversità urbana; settimana della “chippatura” gratuita; iniziativa “Un pipistrello come alleato” con installazione di bat-box per sensibilizzare la popolazione sul tema diminuzione dei chirotteri in città; lotta biologica alla zanzara tigre con utilizzo di copepodi in bidoni di irrigazione degli orti.
Effettua inoltre due itinerari didattici nelle scuole ed organizza annualmente iniziative a favore dell’adozione degli animali dalle strutture di ricovero.
VERONA
Risponde l’Assessore all’Ambiente, Avv. Enrico Toffali.
Il buon posizionamento della città di Verona nel IV Rapporto di Legambiente “Animali in città” rappresenta la sintesi di tutte le attività ed iniziative che da diversi anni l’Amministrazione comunale realizza, con l’obiettivo di favorire una corretta convivenza e benessere di cittadini ed animali, garantendo altresì l’equilibrio tra la tutela degli animali e la salute pubblica. Ecco le più importanti iniziative realizzate:
Regolamento Comunale per la Tutela degli Animali.
Il Comune di Verona si è dotato nel luglio 2010 di un Regolamento Comunale per la tutela degli animali, uno strumento molto importante e fondamentale. Il Regolamento è stato redatto favorendo la partecipazione ed il contributi di altri Enti interessati (ULSS, Provincia, Regione) e delle associazioni animaliste, ambientali e di categoria. In esso sono affrontate tutte le principali questioni relative agli animali d’affezione, declinate per le specifiche caratteristiche della città di Verona (colonie feline, piccioni, custodia dei cani, tutela specie protette, ecc…).
Ordinanza per la tutela di soggetti deboli e animali domestici da rumore e molestia
Il provvedimento sindacale ha disposto alcuni divieti a tutela dei soggetti deboli e animali domestici da rumore e molestia, con particolare riferimento ai botti di Capodanno, vietando e sanzionando l’utilizzo incontrollato e pericoloso di fuochi d’artificio e petardi. L’Ordinanza prevede il divieto di utilizzo e sparo di tali materiali in presenza di animali domestici e nelle vicinanze del canile comunale e degli spazi verdi pubblici destinati ai cani, oltre che in aree naturalistiche e oasi protette in cui si tutelata la fauna selvatica. Inoltre è stata vietata la conduzione, in qualsiasi momento, di animali d’affezione in luoghi dove vengono effettuati spettacoli pirotecnici autorizzati.
Gatti: contributi per la sterilizzazione e il sostentamento delle colonie feline
Secondo l’art. 13 comma 2 del Regolamento Comunale per la Tutela degli Animali, “nel caso di gatti che vengano lasciati liberi di uscire dall’abitazione e di vagare liberamente sul territorio, è fatto obbligo ai proprietari e/o possessori di provvedere alla loro sterilizzazione”. Regolamenti e disposizioni normative si accompagnano anche ad attività di sensibilizzazione, in particolare con la concessione di contributi a cittadini ed associazioni.
Negli scorsi anni è stata avviata una importante campagna di sensibilizzazione a favore della sterilizzazione dei gatti di proprietà, concedendo un contributo per le spese sostenute per la sterilizzazione del proprio gatto. Dal 2011, anno di avvio dell’iniziativa, lo stanziamento comunale ha contribuito alla sterilizzazione di circa 250 gatti.
Il Comune di Verona, inoltre, ha concesso anche contributi ai referenti delle colonie feline, che si occupano del sostentamento di circa 700 gatti randagi, situate nel territorio comunale, distribuendo stock di croccantini per sfamare i gatti e dando così un segnale forte, di aiuto concreto, ai volontari gattofili. Il progetto ha previsto anche un breve incontro formativo a cura del Servizio Veterinario, con la distribuzione di un vademecum per la corretta gestione delle colonie feline.
Cani: corsi di formazione per proprietari e futuri proprietari, decalogo anti-caldo
Obiettivo delle iniziative è anche la corretta formazione di proprietari e futuri proprietari di cani, con l’organizzazione di corsi di formazione specifici, in collaborazione con l’ULSS20 e l’Ordine dei medici veterinari della Provincia di Verona, volti anche all’ottenimento del patentino per chi possiede un cane “mordace”. La risposta della cittadinanza a queste attività è sempre stata buona, anche con il coinvolgimento di giovani e ragazzi, e nel 2015 si è giunti alla quinta edizione.
Con l’approssimarsi della stagione estiva, inoltre, annualmente si promuovono attività di sensibilizzazione, con la diffusione dell’opuscolo informativo “Amo il mio cane, anche d’estate!” che fornisce alcuni pratici consigli per assicurare il benessere al proprio animale domestico anche durante l’estate. È un dovere nei confronti del proprio animale domestico, infatti, quello di assicurare adeguate condizioni igieniche e di salute.
Interventi sul campo per la tutela degli animali
Alcuni servizi molto importanti, attivati dal Comune di Verona, garantiscono l’intervento diretto sul territorio: tra questi l’attività di prevenzione e repressione contro il maltrattamento degli animali, svolta dalle guardie eco-zoofile, che si affiancano ed integrano con l’attività della Polizia Municipale per ciò che riguarda la vigilanza sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti relativi alla protezione degli animali, oltre ad informare e sensibilizzare circa gli accorgimenti da adottare per la corretta gestione degli animali domestici. Vi è poi l’attività di recupero degli animali selvatici in difficoltà (gufi, anatre, gabbiani, rondini, scoiattoli, ecc..), un servizio di pronto intervento assicurato dagli operatori di un centro di recupero specializzato, che si occupa della cura e successiva reintroduzione nell’ambiente naturale di questi animali.
Prospettive future: il nuovo canile e gattile comunale
Nell’immediato futuro è previsto il concretizzarsi di un altro importante progetto, quello del nuovo canile e gattile comunale. È stato infatti affidato ad ENPA, l’Ente Nazionale Protezione Animali, il servizio di gestione del Centro Benessere animale comunale “Fondazione Cani & Gatti – Giorgio e Antonella Fietta”. La nuova struttura, di proprietà del Comune, verrà gestita da ENPA per la durata di 5 anni e garantirà il ricovero di circa 200 animali tra cani e gatti, ospitati su un’area di 15.300 m2. A conferma dell’impegno dell’Amministrazione in questo ambito, nella realizzazione è stata posta particolare attenzione verso i temi ambientali e di sostenibilità, con impianti solari fotovoltaici, riscaldamento a pavimento e raffrescamento mediante macchinari a pompa di calore con dispersori in terreno (sonde geotermiche), serbatoi per il recupero delle acque meteoriche e una collinetta perimetrale che contribuirà al contenimento dei rumori provocati dai latrati dei cani.
La struttura è destinata ad accogliere i cani abbandonati o smarriti del comprensorio territoriale e i felini non reintroducibili sul territorio, in attesa di essere adottati, o di proprietà ma non più detenibili presso le abitazioni. Si tratta quindi di un intervento di ampio respiro che renderà possibile in futuro anche una rivalutazione complessiva dell’area e la creazione di un polo ludico e divulgativo.