Cani nei supermercati, sì o no? Nì. Dopo il blocco dell’accesso in alcuni punti vendita in base a una nota ministeriale di giugno, che aveva messo in subbuglio gli animalisti, la Direzione generale della Sicurezza alimentare del ministero della Salute torna, in agosto, sulle regole di accesso degli animali negli esercizi di vendita al dettaglio degli alimenti. “L’operatore del settore alimentare potrà prevedere di vietare l’accesso degli animali solo qualora non possa gestire in altro modo il rischio di contaminazione”, scrive la Dg nel documento, pubblicato sotto. Per essere in linea con il Regolamento CE 852/2004, basta che l’operatore decida “in autocontrollo quali siano le potenziali condizioni in cui si può verificare contaminazione degli alimenti da parte degli animali presenti nei locali e adottare tutti gli accorgimenti opportuni”. “Non esiste un divieto assoluto di ingresso degli animali domestici nei supermercati, ma esiste il divieto di contatto tra animali e alimenti, confezionati e non, in modo da impedire qualunque contaminazione, nel rispetto della normativa europea. Quindi in assenza di idonei accorgimenti, come ultima ratio, l’operatore del settore alimentare può optare per il divieto di ingresso degli animali domestici”, chiarisce a Radiocor Plus del Sole 24 Ore il direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco. La nota del giugno scorso era stata criticata dall’associazione animalista Lav, che l’aveva definita “imprecisa”, e dal Movimento animalista (ne avevamo scritto qui e qui su 24zampe), che in una nota inviata stamattina si attribuisce il merito della decisione ministeriale: “Lo dice il ministero della Salute: gli animali domestici possono entrare nei supermercati. Parla chiaro la nuova nota esplicativa, richiesta a nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente dall’on. Michela Vittoria Brambilla, firmata dal direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, Giuseppe Ruocco, e inviata nei giorni scorsi agli assessorati alla Sanità delle Regioni e delle Province autonome: il chiarimento toglie ogni pretesto agli operatori che hanno scelto la via del divieto e dà ragione a quelli che hanno adottato, per conciliare l’igiene con le esigenze di una più vasta clientela, accorgimenti diversi: carrelli speciali, borse, ecc”. Se vi state ancora chiedendo se possono entrare o no, la risposta continua a essere: “Nì”.
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