Ci sono voluti tre giorni perchè la Lav, la più grande associazione animalista italiana, si pronunciasse sul neonato partito animalista battezzato sabato da Berlusconi (ma annunciato sulla Stampa di venerdì). “Il movimento animalista già c’era e continuerà ad esistere. Il partito nato sabato scorso a Milano, si chiama ‘Movimento Animalista’”. La dichiarazione d’apertura del comunicato della Lega antivivisezione, twittato dal presidente Gianluca Felicetti, forse tradisce un po’ di insofferenza per lo strappo compiuto dalla “amica di tante battaglie” Michela Vittoria Brambilla. Le perplessità sulla nuova iniziativa continuano mettendo in luce il contrasto tra il “lato A” e il “lato B” del Movimento: da una parte si accenna al rischio di tutelare più cani e gatti che animali sfruttati, cacciati o utilizzati per la sperimentazione, dall’altra si fa notare che la progenitura di Silvio Berlusconi “impegna” politicamente. C’è attenzione ma anche preoccupazione, insomma, per un partito che piove dall’alto piuttosto che nascere dal basso. Infine, la dichiarazione del consiglio direttivo nazionale Lav toglie ogni dubbio: “Noi siamo apartitici ma certo non apolitici. Lottare per i diritti degli animali è politica. Abbiamo scelto di non andare al lancio di Milano per ribadire la nostra indipendenza associativa. Guardiamo certo con molta attenzione a questo nuovo soggetto politico. E ci auguriamo che, aldilà del teatrino della politica italiana, serva a salvare – come cerchiamo di fare noi ogni giorno – almeno un animale in più che altrimenti sarebbe stato torturato o ucciso”. Qui il comunicato completo.
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