Spagna, la regione Castiglia e Leon vieta le uccisioni durante il festival Toro de la Vega

AGGIORNAMENTO DELL’8 GIUGNO 2016

SPAGNA, CASTIGLIA-LEON VIETA DI UCCIDERE IL TORO DE LA VEGA
Dopo la decisione della giunta di tre settimane fa, oggi il parlamento regionale della Castiglia-Leon ha vietato per legge l’uccisione del Toro de la Vega, in una delle manifestazioni taurine spagnole più antiche e contestate, durante la quale un toro viene inseguito dagli abitanti del villaggio di Tordesillas armati di lance e alla fine abbattuto. Le ultime edizioni del Toro de la Vega hanno provocato forti tensioni e incidenti con manifestanti animalisti che denunciavano ‘torture’ agli animali, con l’appoggio di vip del mondo dello spettacolo. La normativa approvata oggi, a conferma di un decreto del governo regionale del mese scorso, ha ottenuto l’appoggio di Pp, Psoe e Podemos, mentre si è astenuto il gruppo di Ciudadanos. La ‘feria’ del Toro de la Vega celebrata ogni anno in settembre a Tordesillas, a nord di Madrid, tuffa le sue origini nel Medio Evo. La decisione del parlamento castigliano non impedisce la manifestazione, anche se non è chiaro come potrà svolgersi l’inseguimento del toro, di cui vieta però l’uccisione.
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POST ORIGINALE DEL 20 MAGGIO 2016

Stop all’uccisione di tori da combattimento nel corso degli spettacoli popolari. Lo ha deciso la giunta di Castiglia e León, comunità autonoma a nord della Spagna con le province di Ávila, Burgos, León, Palencia, Salamanca, Segovia, Soria, Valladolid e Zamora, adottando un decreto che vieta così una delle tradizioni più antiche della storia, risalente addirittura al Medioevo, dove prendeva il nome di tauromachia. La sanguinosa tradizione è particolarmente sentita a Tordesillas, nella provincia di Valladolid, dove ogni settembre si celebra, tra le proteste degli animalisti, il torneo di origini medievali del Toro de la Vega. Nel corso dell’evento l’animale viene rilasciato nelle vie della città e spinto verso un campo, dove i partecipanti lo pugnalano con lance fino alla morte. Secondo il governo regionale, il decreto – che non impedisce la festa, ma solo che il toro non venga ucciso – farà in modo che una tradizione del 16° secolo si adatti alla “cultura e sensibilità del 21° secolo”. Il decreto prevede comunque che il toro possa essere ucciso dalla Policìa o dalla Guardia Civil se diventa pericoloso per gli spettatori, uscendo dal percorso o scavalcando il recinto. Spetta ora al comune di Tordesillas, a Valladolid, decidere se continuare la tradizione annuale con una versione modificata. Nel frattempo, ha annunciato un ricorso nei confronti della decisione: “La norma contravviene allo spirito della legge sulla tauromachia”.