AGGIORNAMENTO DEL 9 MARZO 2016 – IMPUTATI CHIEDONO RITO ABBREVIATO
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POST ORIGINALE DELL’8 MARZO 2016
Si apre domani, mercoledì 9 marzo, al tribunale di Brescia, il processo bis a Green Hill, l’allevamento di cani beagle destinati ai laboratori di tutta Europa per essere utilizzati durante i test nei quali era prevista la sperimentazione animale. Il procedimento vede imputati due veterinari dell’Asl di Brescia e tre dipendenti della società Green Hill 2001 srl. Anche questo secondo procedimento prende il via tra le polemiche: “Green Hill prende atto che la Lav – si legge in una nota dell’allevamento di Montechiari – alimenta tensioni tra le parti cercando di influenzare l’opinione pubblica accusando gli imputati di colpevolezza prima che il processo abbia inizio”. L’associazione animalista ha infatti diffuso nei giorni scorsi un lungo comunicato, consultabile qui, in cui raccoglie la storia dei processi, pubblica documenti, foto e videoriprese effettuate dal Corpo Forestale all’interno dell’allevamento, ricorda i capi d’imputazione per i due veterinari pubblici (“…ometteva sistematicamente di effettuare i controlli previsti… nonché comunicava in anticipo alla Green Hill 2001 Srl le ispezioni programmate dalla Asl di Brescia, nonché dalle Autorità Sanitarie Regionali e del Ministero della Salute”) e per i tre dipendenti dell’allevamento, che devono rispondere di falsa testimonianza. “Green Hill – conclude la nota della società – ribadisce anche in questa occasione la piena fiducia nella magistratura”. Nel secondo grado di giudizio, arrivato a sentenza il 23 febbraio, il direttore, il rappresentante legale e il veterinario dell’azienda si sono visti confermare la condanna: quattro anni totali per maltrattamento e uccisione di animali, ne abbiamo scritto qui su 24zampe (nella foto Ansa, un cucciolo di Beagle passato attraverso la recinzione dell’allevamento Green Hill di Montichiari, Brescia, il 28 aprile 2012).