Un lupo a passeggio all’alba con una preda in bocca per le strade di Ferrania, borgo del Comune di Cairo Montenotte. L’animale è stato visto da alcuni residenti che lo hanno fotografato. Il lupo teneva in bocca una carcassa di animale. “Bisogna fare qualcosa perché si sono avvicinati troppo alle case e può essere pericoloso per noi e per i nostri figli”, è il commento preoccupato dei residenti. Tra l’altro non è la prima volta che proprio dalla Val Bormida arrivano segnalazioni della presenza di lupi. Sul finire dell’inverno scorso avvistamenti c’erano stati a Millesimo e Roccavignale: i lupi giravano intorno alle auto di un parcheggio. Per l’associazione agricola Coldiretti l’evento “conferma la rapida diffusione e la necessità di intervenire per trovare una forma di convivenza sostenibile”: nei giorni scorsi i coltivatori diretti hanno presentato il progetto “Se ami il lupo adotta un pastore”, che coniuga la tradizione dell’allevamento con la pastorizia 2.0 dei giorni d’oggi per cercare di tenere insieme la tutela dei lupi con la difesa delle greggi. La Protezione animali offre la propria disponibilità a collaborare con chiunque per risolvere “inesistenti” situazioni di “guerra con i selvatici”.
COLDIRETTI
L’idea – spiega la Coldiretti – è di mettere in campo un’azione duratura avviando con i nuovi strumenti del web una piattaforma di raccolta fondi. Ambientalisti, cittadini e turisti possono così condividere la vita dei pastori con responsabilità e impegno concreti per contenere in modo ‘pacifico’ le incursioni dei lupi. Per i sostenitori del progetto – precisa la Coldiretti – sono previste ricompense in termini di prodotti del territorio presidiato e valorizzato proprio grazie ai pastori che lo abitano.nel commentare le preoccupazioni dei residenti della cittadina per l’eccessivo avvicinamento dei lupi alle case. “In tre anni – ricorda la Coldiretti – sono raddoppiati i lupi in Italia dove ora si trovano almeno 1.800 esemplari ai quali si aggiungono gli ibridi che originano dagli incroci con i cani selvatici che mettono a rischio la presenza e il lavoro dell’uomo in molte aree, interne e montane, del Paese. “Dal Piemonte alla Liguria, dall’Emilia Romagna all’Abruzzo, dalle Marche al Lazio dal Molise fino alla Toscana e in molte altre regioni si moltiplicano le segnalazioni anche con attacchi a greggi e mandrie al pascolo” indica ancora la confederazione degli imprenditori agricoli.
ENPA
«In questi giorni, stando alle dichiarazioni di agricoltori e di alcuni ambienti governativi, il nostro Paese, sarebbe ostaggio della fauna selvatica: nutrie, cinghiali, lupi, piccioni, daini, marmotte – solo per citarne alcuni – devasterebbero le nostre infrastrutture, distruggerebbero i nostri raccolti, assedierebbero i nostri campi. Fortunatamente, con buona pace di Coldiretti e di qualche ministro, sul territorio italiano non si combatte alcuna guerra. E anche ammesso che vi fossero possibili criticità nella convivenza con i selvatici la nostra normativa, la legge 157/92, già contempla tutte le possibili soluzioni. Il punto è che molto spesso vi è una certa “pigrizia” ad applicarle. Per questo, rinnoviamo a chiunque, anche alla stessa Coldiretti, la nostra piena disponibilità a collaborare per risolvere tali situazioni. I primi ad avvantaggiarsene sarebbero proprio gli agricoltori». Lo dichiara l’Enpa replicando al nuovo allarme lanciato oggi dall’associazione degli agricoltori sulla presenza di selvatici nel nostro Paese. (nella foto Ansa il lupo con la preda in bocca per le strade di Ferrania, nel Comune di Cairo Montenotte, sull’Appennino ligure in provincia di Savona)