Sono 6 milioni gli animali “da reddito” che ogni anno affrontano viaggi su lunga distanza all’interno dell’Unione Europea. Un numero che sale a 8 milioni se aggiungiamo anche quelli trasportati dall’Europa verso Paesi terzi. Non è raro che il viaggio duri 30 ore o più, in alcuni casi passano oltre 96 ore prima che gli animali raggiungano la loro destinazione finale, e capita anche che arrivino morti. Con la campagna #StopTheTrucks, Eurogroup for Animals, il principale network animalista a livello europeo, di cui Lav è membro per l’Italia, chiede ai cittadini di scrivere al proprio Governo per sostenere un’iniziativa congiunta finalizzata ad aggiornare la normativa sui trasporti (Regolamento del Consiglio 1/2005) e, in particolare a introdurre un limite alla durata massima dei viaggi, pari a 8 ore per i mammiferi e 4 ore per il pollame. La legge europea infatti, pur prevedendo già un limite alla durata del trasporto di animali “da reddito”, consente anche di derogarvi con relativa facilità, prolungando da 8 fino a 29 le ore di viaggio (14 di viaggio, una di sosta e altre 14 di viaggio, a determinate condizioni). E questo nonostante il rischio sanitario, confermato dalla Fao, che definisce il trasporto di animali vivi come “ideale per la diffusione di malattie”. Inoltre, non sempre i controlli abbiano luogo. Germania, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia hanno chiesto all’Unione Europea di modificare la normativa che regola il trasporto di animali vivi limitando la durata dei viaggi. L’Italia, inoltre, è tra i tredici paesi europei denunciati alla Ue per violazioni nel trasporto di animali vivi verso la Turchia dalla tedesca Animal Welfare Foundation. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe. (nella foto, la celebre immagine di Jo-Anne McArthur “Pig going to slaughter – Canada”, per saperne di più cliccare qui)
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