Gli Stati Uniti hanno introdotto una norma che vieta quasi totalmente il commercio d’avorio nel Paese. L’annuncio è stato dato dal Fish and Wildlife Service, l’agenzia statunitense del dipartimento degli Interni dedicata alla fauna selvatica, secondo cui si tratta di “una mossa significativa per proteggere l’elefante africano”. La novità arriva a due giorni di distanza dalla Giornata mondiale dell’ambiente, il 5 giugno, che l’Onu quest’anno dedica alla lotta contro il commercio illegale di specie protette (#environmentday). La norma, che soddisfa quanto deciso dal presidente Barack Obama nel 2013 con l’ordine esecutivo sul contrasto al traffico di fauna selvatica, limita in modo sostanziale importazioni, esportazioni e vendite di avorio all’interno dei confini statali. Fanno eccezione manufatti antichi, realizzati più di cento anni fa, e oggetti in cui è minima la presenza di avorio (ad esempio strumenti musicali) e la materia prima non proviene da bracconaggio. La nuova misura, che rientra nella legge statunitense sulle specie minacciate, “evidenzia la leadership e l’impegno degli Usa nel porre fine al flagello del bracconaggio ai danni degli elefanti e all’impatto tragico che sta avendo sulle popolazioni selvatiche”, ha detto Sally Jewell, co-presidente della task force di Obama sul commercio di fauna selvatica. “Auspichiamo che altre nazioni intervengano in modo rapido e deciso, attuando regolamenti simili, per interrompere il flusso dell’avorio insanguinato”.
Nei giorni scorsi, il Kenya ha bruciato in un rogo pubblico nel Nairobi National Park centocinque tonnellate di avorio, che sono costate la vita di 6-7mila elefanti, e oltre una tonnellata e mezza di corni di rinoceronte confiscati al mercato illegale. Eliminare gli stock di avorio confiscato, infatti, è anche un deterrente contro il possibile commercio illegale di questo materiale intercettato dai controlli e dalle indagini portate avanti dai governi di tutto il mondo. Il Wwf segnala che i branchi di elefanti continuano ad essere decimati dal bracconaggio per il commercio di avorio: ogni anno spariscono sotto i colpi di fucile oltre 30mila elefanti africani, mentre il commercio di corni di rinoceronte sta portando alla rapida estinzione di questi animali. Aree ‘critiche’ per gli elefanti sono la Repubblica Democratica del Congo (negli anni ’60 c’erano 200mila esemplari, oggi meno di 20mila), l’Africa centrale, la Tanzania (60% di perdite in 5 anni) e il Mozambico (50% in 5 anni). In più di 50 anni di lavoro il Wwf ha speso quasi 12 miliardi di dollari in 13mila progetti di conservazione. (nella foto Afp il rogo di Nairobi, Kenya, a fine aprile 2016)