E’ dedicata al pioniere della fotografia Eadweard Muybridge (1830-1904) la mostra “Muybridge Recall”, dal 19 maggio al 1° ottobre nella Galleria del Credito Valtellinese di corso Magenta 59 a Milano. Nato in Inghilterra, Muybridge si trasferì a metà Ottocento negli Stati Uniti e nel 1878 divenne celebre per avere risolto un quesito postogli dal governatore della California sui cavalli da corsa. Leland Stafford gli chiese se un cavallo lanciato al galoppo mantenesse sempre il contatto con il suolo, o ci fosse un momento in cui teneva tutt’e quattro le zampe sollevate. Muybridge riuscì a dimostrare che vi erano attimi in cui l’animale era completamente staccato da terra. Lo fece mettendo in fila, lungo una pista per gare ippiche, 24 apparecchi fotografici, collegati a fili che attraversavano la pista stessa: passando al galoppo, un cavallo toccava quei fili, facendo scattare una dopo l’altra le macchine fotografiche. Usava inoltre lastre al “collodio umido”, che potevano rimanere impressionate più rapidamente. Con la sequenza di immagini che così ottenne, Muybridge dimostrò inequivocabilmente che un cavallo in corsa si staccava in realtà dal terreno, anche se la velocità del suo movimento impediva all’occhio umano di individuarlo con esattezza. Non essendo ancora comparsa la macchina cinematografica, il sistema ideato da Muybridge impressionò molto ed il fotografo lo usò per ottenere anche sequenze di altri animali e di uomini in movimento. Queste immagini divennero celebri: molti artisti impressionisti, e tra loro Degas, capirono l’importanza della fotografia come fonte di documentazione oltre la capacità visiva e divenne comune trasporre dalle foto non solo il movimento invisibile all’occhio umano ma anche altri aspetti della realtà, giungendo a dipingere direttamente sull’immagine fotografica. Con la collaborazione dell’Università della Pennsylvania, inventò anche un apparecchio, battezzato Zoopraxiscopio, con cui proiettava le sue immagini in sequenza. Alcune di queste sequenze sono esposte, per la prima volta in Italia, nella galleria milanese. Ma la mostra, aperta da martedì a sabato con orari 13.30-19.15, con ingresso libero, e chiusa domenica e lunedì, nei festivi e dal 2 agosto al 5 settembre, non si limita a presentare un focus sulla storica produzione di Muybridge. Verrà anche ricomposto, in chiave contemporanea, il set che egli usava per gli scatti in piano sequenza. Questo set, durante la serata inaugurale di stasera, si animerà con tre performance (alle ore 19.00 – 19.30 – 20.00), prodotte in collaborazione con gli studenti del Dipartimento di Arti Visive di NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano e realizzata grazie alla strumentazione tecnica fornita da Canon, nella quale cinque personaggi attraverseranno il ricostruito piano sequenza, generando degli scatti per un’attuale interpretazione “alla Muybridge”.