Non capita spesso di vedere un cane dentro un asilo nido. Ma a Bologna c’è Boris, un esemplare di golden retriever, che martedì 26 aprile entra in un nido pubblico per un progetto di “pet education”. Il golden retriever è il cane da pet therapy per antonomasia: dotato di un carattere molto equilibrato, è forte ma dolce, paziente e protettivo nei confonti dei bambini. Il progetto nasce da una proposta del comitato di gestione del nido “Graziella Fava”, nel quartiere Reno, che ha chiesto un contributo al Comune nell’ambito del bando “Qualifichiamo insieme la nostra scuola”, che assegna agli istituti che si candidano con progetti elaborati da educatori e famiglie un contributo di mille euro.
PROGETTO FINANZIATO CON MILLE EURO
L’anno scorso il progetto era centrato sull’educazione all’aperto, con l’allestimento di angoli del giardino con la collaborazione di associazioni o enti del territorio esperti in materia (Fondazione Villa Ghigi). Ora, con Boris (accompagnato da una educatrice specificatamente formata), c’è un ulteriore elemento innovativo, con un percorso sperimentale di pet education: un progetto che “possa aprire opportunità di formazione e arricchimento anche per altri servizi educativi del territorio di Bologna”. Il programma prevede sei incontri della durata di un’ora ciascuno per ognuno dei tre gruppi in cui sono stati divisi i bambini.
COME FUNZIONANO GLI INCONTRI
Al primo incontro, Boris non ci sarà: con un’attività di tipo ludico-ricreativo, i bambini impareranno a confrontare le parti anatomiche del proprio corpo con quelle dell’animale, impareranno similitudini e differenze rispetto ai cinque sensi, verranno illustrate quali sono le esigenze del cane e quali sono gli strumenti che si utilizzano quando un cane entra in famiglia e di quali siano i suoi bisogni. Dal secondo incontro, i bambini avranno la possibilità di avvicinare Boris. Alle famiglie sono stati fornite tutte le informazioni sul cane e sulla sua conduttrice (che è anche la proprietaria).
LE FINALITA’ DELLA PET EDUCATION
«Il tema della pet education – hanno spiegato ai genitori le educatrici e la pedagogista – serve ai bambini per approcciarsi e conoscere l’animale ma anche perchè l’animale stesso sia sostegno e supporto alla nostra pratica educativa per bambini di questa fascia d’età, attraverso una modalità differente e non abituale”. I bambini, piano piano, potranno avvicinarsi a Boris, conoscerlo, imparare come accarezzarlo e come giocare assieme a lui, costruendo una relazione fatta non di parole, ma attraverso il linguaggio universale dell’amicizia e della cura. L’attività nel suo complesso verrà documentata attraverso foto e video sui singoli incontri dei bambini con il cane e sulle giornate e serate con le famiglie e diventerà patrimonio della scuola pubblica bolognese.