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ESPOSIZIONE CANI DA CACCIA, VICENZA, SABATO 13 E DOMENICA 14 FEBBRAIO 2016
Il 13 e 14 febbraio 2016 torna in Fiera di Vicenza l’esposizione canina nazionale di razze da caccia o da compagnia. In contemporanea con Hit Show, la Manifestazione leader – in Fiera di Vicenza – dedicata a Caccia, Difesa Personale e Tiro Sportivo, torna l’attesissimo appuntamento con HIT Dog Show che, tra Esposizioni e Raduni Nazionali, permette al pubblico presente di conoscere e ammirare durante le due giornate circa 1500 cani di razze diverse. Organizzato in collaborazione con il Circolo Cinofilo Vicentino, HIT Dog Show è il grande momento dedicato a famiglie e bambini che occupa uno spazio importante all’interno dei padiglioni di Fiera di Vicenza nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 febbraio. In particolare, nella giornata di sabato 13 febbraio, è in programma la 37° Esposizione Nazionale Canina di Vicenza CAC (Certificato di Attitudine al Campionato), dove sono previsti Raduni Nazionali e Speciali per razze inglesi e continentali da ferma, per retrievers e spaniels, oltre che segugi, bassotti e levrieri. Mentre domenica 14 febbraio l’attenzione verrà rivolta all’Esposizione Nazionale Canina di Belluno CAC valida per il trofeo “Leone Alato 2016”, nei due giorni si terranno anche: l’esposizione per tutte le razze dei “Gruppi” da caccia e quella allargata a tutte le razze che normalmente calcano i ring delle manifestazioni cinofile più rilevanti del nostro Paese. Due giornate durante le quali la Manifestazione ospita il fedele amico dell’uomo che diventa protagonista d’eccezione: numerose sono le razze canine coinvolte, che potranno essere ammirate da tutti coloro che prendono parte alla Manifestazione, un Dog Show imperdibile che propone al pubblico cinofilo di HIT Show argomenti di sicuro interesse spettacolare oltre che zootecnico. Per tenersi aggiornati sulle attività e sul calendario della Manifestazione è possibile visitare il sito www.hit-show.com.
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MOSTRA RAGNI VIVI, GENOVA, FINO AL 5 GIUGNO 2016
A Genova c’è “Spiders”, la più grande mostra di ragni vivi mai allestita in Europa. Al Museo civico di Storia naturale, fino al prossimo 5 giugno, i visitatori possono ammirare all’interno di 60 terrari, che riproducono i loro habitat naturali, cinquanta specie di tarantole, dieci di scorpioni e tre di scolopendre provenienti da tutto il mondo. Ci sono esemplari di Theraphosa Blondi, Theraphosa Stirmi, Brachypelma Albopilosum dall’Honduras oppure la Lasiadora Klugi del Brasile (nella foto) o la Phormictopus Canceridis da Cuba, “per scoprirne l’anatomia, i loro veleni, con un approccio scientifico”, spiega il direttore del museo, Giuliano Doria. Vivono fra i 20 e i 28 gradi e una volta a settimana si cibano di vermi, cavallette e grilli. Gli esemplari più grandi come la Theraphosa mangiano anche piccoli topi vivi. Obiettivo della mostra, avvicinare il pubblico ad
animali che da sempre hanno colpito l’immaginario collettivo e di cui molti hanno paura. La figura del ragno, primo
animale a colonizzare le terre emerse, si ritrova infatti nelle leggende e nel folklore di tantissimi popoli, seppur con simbologie e valenze opposte e forme culturali diversissime che vanno dal mito di Aracne alla creazione del supereroe Spiderman. Alla mostra genovese sono previste visite guidate interattive durante le quali un operatore specializzato maneggia con cura alcuni esemplari per consentire ai visitatori un’osservazione più ravvicinata.
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BIOPARCO, ROMA, FEBBRAIO 2016
Al Bioparco di Roma sono arrivate Dalia e Acacia, due femmine di giraffa reticolata provenienti dallo Zoo di Copenaghen, dove sono nate. Per festeggiare le nuove ospiti il Bioparco di Roma organizza per domenica 14 febbraio il “San Valentino giraffoso”. Sono sorelle: Dalia di quasi quattro anni e Acacia, quasi tre, condividono lo stesso recinto con il maschio Magoma, proveniente dallo zoo di Colonia in Germania, dove e’ nato nel 2011. I tre animali convivono in armonia nel recinto della Casa delle giraffe. I tre animali appartengono a una delle 9 sottospecie di giraffa esistenti, quella reticolata (Giraffa camelopardalis reticulata) che in natura vive nel sud dell’Etiopia, nell’area sudoccidentale della Somalia e nella zona settentrionale e in parte anche in quella centro-orientale del Kenya. La giraffa reticolata deve il suo nome al particolare pattern reticolato del mantello: grandi macchie poligonali di colore rosso-marrone separate tra loro da una rete di linee bianco brillanti. Queste macchie possono talvolta essere di colore rosso intenso e ricoprire in qualche caso perfino le zampe. Dalia e Acacia, cosi’ come Magoma, sono inserite nel programma europeo di riproduzione in cattivita’ (EEP) dedicato alle giraffe, al quale partecipano gli zoo membri dell’EAZA (Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari), come il Bioparco, che ospitano questi imponenti mammiferi. Curiosita’ – il nome «giraffa» deriva forse dall’arabo «xirapha» ovvero «colui che cammina velocemente», per via dei lunghi passi che compie nel muoversi. Attivita’ per il pubblico – Per festeggiare con la cittadinanza l’arrivo delle due splendide giraffe, il Bioparco organizza l’iniziativa `Febbraio giraffoso´: quattro domeniche dedicate al mammifero piu’ alto del Pianeta. In sintesi: domenica 7 febbraio: Carnevale giraffoso; domenica 14: `San Valentino giraffoso´; domenica 21: `La giraffa in numeri´; domenica 28: `Sua Altezza la giraffa´.
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TIGRI ALLO ZOO, NAPOLI, DA SABATO 9 GENNAIO 2016
A partire dal prossimo sabato 9 gennaio le tigri dello zoo di Napoli lasciano le gabbie e il pavimento in cemento e vengono “liberate” in un’area che rievoca la loro terra d’origine. I tre esemplari di grandi felini asiatici, due femmine Valentina e Kira e un maschio Kashmir, tra i 15 e i 18 anni, potranno essere ammirati attraverso apposite vetrate. L’area messa a disposizione delle tigri e’ stata progettata per il loro benessere, sia negli spazi di piu’ di 3.500 metri quadrati, con ricoveri al coperto per ripararsi, che negli arredi, con vasche profonde 2,5 metri per immergersi nell’acqua e una vegetazione di diverse tipologie, piu’ o meno folta, per ricreare un’ambientazione simile al loro habitat naturale. Un grande traguardo per lo zoo di Napoli, per le tigri e i veterinari che, ad esempio, non dovranno piu’ tagliare loro le unghie che, sul cemento delle vecchie gabbie, non si consumavano naturalmente.