AGGIORNAMENTO DELL’11 DICEMBRE 2025 – SUI SOCIAL LE FOTO DELLA DONNA SBRANATA, LA FAMIGLIA VUOLE GIUSTIZIA
“Qui non si tratta solo di diffusione di immagini e vilipendio di cadavere, ma anche di me che sono stato costretto a trasformarmi in un investigatore, l’unico modo che ho se voglio trovare chi è stato a condividere quelle terribili foto”. A parlare è Fabio Pacini, sulla carta un cognato, ma di fatto come un padre per Patricia Masithela, la 26enne di origine sudafricana che all’inizio di quest’anno è stata sbranata e uccisa dai cani di una villetta al Piccarello, alle porte di Latina. Lo sfogo dell’uomo arriva dopo che alcune foto del corpo martoriato della giovane sono circolate in vari gruppi WhatsApp, varcando anche i confini della Regione Lazio, costringendo la famiglia della ragazza a sporgere una denuncia formale in procura per vilipendio di cadavere (con l’aggravante dell’oscenità) e revenge porn, dato che in quelle immagini Patricia è seminuda, dilaniata dai morsi dei cani, un incrocio tra esemplari di razza corso e pitbull e i loro cuccioli. La ragazza, dopo l’aggressione, è stata ricoverata all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina è morta nelle ore successive a causa delle gravissime ferite riportate su tutto il corpo, in particolar modo dal bacino in giù. Da allora sono trascorsi quasi cinque mesi e, in cerca di risposte, i familiari hanno deciso di organizzare un sit-in davanti al tribunale di Latina, per chiedere giustizia e per scongiurare che la memoria della giovane venga infangata. “Mi sembra di capire che la ricostruzione che vogliono far passare sia quella che qualche civile abbia scattato le foto quando l’ambulanza è arrivata all’ospedale Santa Maria Goretti – spiega Fabio Pacini -. Come se una ragazza con gli arti staccati dal corpo venisse lasciata da sola, alla mercé dei curiosi, piuttosto che essere presa e portata immediatamente dentro la stanza del codice rosso. Per questo motivo mi sto muovendo da solo – continua l’uomo -. Sto ricostruendo chi era in servizio quella sera, parlando con i colleghi di quelle persone. Sto anche raccogliendo testimonianze di infermieri e soccorritori che avevano le foto e che le hanno anche diffuse. Tutte prove che il mio legale manderà in procura, in modo da bloccare questa loro tesi farlocca che le immagini erano in mano a qualche persona di passaggio” chiosa il parente. Uno sfogo riportato anche sui cartelloni appesi davanti al palazzo di giustizia del capoluogo pontino, in piazza Buozzi, che recitava: “Giustizia per Patricia. Diffuse le foto del cadavere smembrato sull’ambulanza e in ospedale. Chi è stato deve pagare”. (Ansa)
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POST DEL 13 GENNAIO 2025
Giovane donna azzannata e uccisa da alcuni cani di casa alle porte di Latina. Secondo le prime ricostruzioni la donna, una trentenne di origini sudafricane, è stata assalita dagli animali nel giardino dell’abitazione di un amico che era andata a trovare, in strada Piccarello, intorno alle 3.30 della notte scorsa. A lanciare l’allarme sono stati i vicini. Sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia della questura pontina: un agente ha tentato di strappare via la ragazza dalla morsa dei cani, sparando contro uno e uccidendolo e ferendone un altro.
LA SETTIMANA SCORSA
Altri due cani aggressivi sarebbero fuggiti mentre un quinto sarebbe inoffensivo. La donna è stata trasportata in ambulanza all’ospedale Santa Maria Goretti ma è deceduta poche ore dopo a causa delle gravi ferite riportate. Già la scorsa settimana gli stessi cani avevano aggredito un’altra donna e il proprietario di casa. Da notizie di stampa, erano intervenuti successivamente anche i veterinari della Asl che non erano però riusciti a catturare gli animali in assenza del proprietario. Gli animali vengono descritti come denutriti e non abituati alla socializzazione.
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AGGIORNAMENTO DEL 14 GENNAIO 2025 – IL PROPRIETARIO DEI CANI INDAGATO PER OMICIDIO COLPOSO
Si è presentato in questura a Latina questa mattina Luca Desideri, il 40enne proprietario dei pitbull che hanno sbranato la 27enne Patricia Masithela. L’uomo era accompagnato dal suo avvocato. Al momento è stato denunciato ed è indagato per omicidio colposo. Sono in corso gli accertamenti della polizia che stanno cercando di ricostruire quanto avvenuto. La vittima, una 30enne nigeriana, è stata aggredita nella notte tra domenica e lunedì, intorno alle 3.30. Le sue urla hanno attirato sul posto una volante della polizia. Un agente ha tentando di strappare via la ragazza dalla morsa dei cani e ha sparato contro gli animali, uccidendone uno e ferendone un altro. Per la 30enne, però, è stato vano anche l’immediato trasporto all’ospedale Santa Maria Goretti, dove è morta poco dopo. Il giardino dove si trovavano i cani risultava chiuso ma non a chiave. Non è chiaro per quale motivo la donna si trovasse lì dentro. (Adnkronos)
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