Il latte prodotto su tutto il territorio americano, a partire dal 16 dicembre, verrà sottoposto a test nell’ambito delle azioni di contrasto all’aviaria. L’ordine viene dal dipartimento all’agricoltura e segnala il continuo crescere dei timori su una possibile diffusione incontrollata del virus H5N1, e ancor piu’ del temuto ‘balzo di specie’. Ad alzare l’allerta è stata la scoperta nelle due ultime settimane del virus proprio in due lotti di latte, venduto non pastorizzato (“raw milk”, nella foto sopra), dell’azienda californiana Raw Milk. Dalla primavera scorsa l’aviaria in Usa si è diffusa a 720 allevamenti bovini in 15 Stati dell’unione e le persone contagiate – quasi tutti addetti alla cura degli allevamenti di bovini da latte – sono state circa 60.
ALCUNE PERSONE COLPITE DAL VIRUS NON AVEVANO AVUTO CONTATTI CON ANIMALI
Un paio di casi restano però di origine sconosciuta in quanto le persone colpite non avevano in qualche modo contatti con gli animali. I primi test – ha spiegato il ministero Usa – inizieranno in California, Colorado, Michigan, Mississippi, Oregon, Pennsylvania e si allargheranno a tutta la nazione. Secondo l’ordinanza, a venire sottoposti ad analisi saranno i silos contenenti il latte non ancora pastorizzato, il latte trasportato a venditori all’ingrosso, i veicoli per il trasporto, e i diversi punti di arrivo dove i latticini vengono divisi per la distribuzione. Saranno sia laboratori di analisi privati che veterinari pubblici a dover segnalare tutti i lotti che risulteranno positivi al virus e gli allevatori di bovini dovranno fare lo stesso in caso di mandrie infette. (Ansa)
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