Questa mattina un turista straniero è stato aggredito da un orso mentre passeggiava in località Naroncolo, nel Comune di Dro, in Trentino. L’uomo è stato soccorso da personale sanitario ed è stato portato all’ospedale di Trento con ferite agli arti. La forestale sta svolgendo accertamenti e rilievi per identificare il plantigrado. L’aggressione arriva a pochi giorni dall’incontro ravvicinato, pochi giorni fa, tra una turista svizzera con tre bambini e una femmina di orso accompagnata da almeno un piccolo.
UNA TURISTA SVIZZERA CON I FIGLI AVVICINATA DA UN ORSO POCHI GIORNI FA
L’episodio era avvenuto il 10 luglio, mentre la famiglia stava facendo una passeggiata lungo la sponda sud-occidentale del lago di Molveno. Secondo il racconto della donna, durante la camminata l’animale adulto era stato notato a fianco della rampa che sovrasta la strada e poco dopo era avvenuto un cosiddetto falso attacco. La donna si era girata verso i figli per proteggerli e in quel momento l’orsa l’aveva toccata sulla maglietta senza però causare alcuna ferita. Il plantigrado si era quindi allontanato ed era stato raggiunto successivamente da un piccolo. (Ansa)
AGGIORNAMENTO – L’AGGREDITO E’ UN TURISTA FRANCESE DI 43 ANNI, ERA USCITO A CORRERE
Non è in pericolo di vita il turista francese di 43 anni che stamattina attorno alle 7 è stato aggredito da un orso a pochi chilometri da Dro, in Trentino. A quanto si apprende il turista era uscito per una seduta di jogging nei boschi di Naroncolo quando, per cause ancora in via di accertamento da parte del Corpo forestale, è stato aggredito da un orso riportando feriti alle braccia e alle gambe. La Forestale è ancora al lavoro per individuare tracce organiche utili all’identificazione genetica dell’esemplare. (LaPresse)
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AGGIORNAMENTO DEL 1 LUGLIO 2024 – I GENITORI DI ANDREA PAPI INCONTRANO UN ORSO
Erano da poco passate le 15 di martedì quando i genitori di Andrea Papi, il 26enne ucciso dall’orsa Jj4 nei boschi sopra Caldes il 5 aprile 2023, si sono trovati a circa 20-30 metri da un orso. “Io, mia moglie e il professor Michele Corti, che fa parte del Comitato ‘Insieme per Andrea Papi’, stavamo scendendo in macchina da malga Grum, dove eravamo andati a visitare la croce dedicata ad Andrea, quando di colpo ci è apparso davanti l’orso”, racconta Carlo Papi, che parla di “un orso grosso, di almeno due quintali, che arrivava dalla strada forestale di Terzolas” e che dopo pochi secondi “si è buttato dentro il bosco”. “Non abbiamo avuto neanche il tempo di filmarlo che era già andato, però siamo tornati indietro ad avvisare un signore che stava facendo la legna. Chissà cosa sarebbe successo se fossimo stati a piedi e non in macchina”. Il punto dell’incontro, una curva, “era a cinque-dieci minuti dalla malga, non ancora vicino al centro” di Caldes, sottolinea Papi. Carlo Papi torna anche sulla richiesta di archiviazione per la denuncia per omicidio colposo nei confronti del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti e del sindaco di Caldes Antonio Maini, firmata dalla pm Patrizia Foiera della Procura della Repubblica di Trento. “Una vergogna bella e buona”, commenta. “A giorni ci sentiremo con i nostri avvocati, perché non è finita”, conclude Papi. (Ansa)
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