Liguria, avvistato alle Cinque Terre un raro “diavolo di mare”

Una serie di eccezionali avvistamenti di diversi esemplari di Mobula mobular, comunemente nota come ‘Diavolo di mare’ e, impropriamente, spesso definita ‘Manta mediterranea’, si sono registrati negli ultimi giorni nell’Area Marina Protetta Cinque terre, in Liguria. È piuttosto raro incontrare questa specie che predilige maggiormente mari tropicali e temperati e che spesso nuota, anche in piccoli gruppi, vicino alla superficie, avvicinandosi raramente alla costa. E’ una tipica specie pelagica. L’ultimo avvistamento è di ieri mattina, quando su segnalazione di alcuni turisti, gli operatori dell’Area marina protetta sono intervenuti in Zona C al largo di Monterosso, liberando lo splendido esemplare rimasto purtroppo impigliato in un attrezzo da pesca. Si tratta di una specie non frequente inserita nella lista rossa della Iucn come minacciata, protetta anche dalla Cites e da numerose convenzioni, molto sensibile ai cambiamenti climatici e alla pesca accidentale. La concentrazione di avvistamenti così frequenti sotto costa in un periodo di particolare frequentazione antropica, è sicuramente un segno della ricchezza di biodiversità dell’area marina protetta delle Cinque Terre e dell’area più vasta del Santuario Pelagos, ma anche un fatto straordinario da attenzionare, che potrebbe coincidere con la presenza di una temperatura più fredda rispetto alla media stagionale riscontrata nel Mediterraneo occidentale sino a qualche giorno fa e di particolari correnti.

UNA SPECIE CHE PUO’ SUPERARE I TRE METRI DI LUNGHEZZA

La specie è chiamata ‘Diavolo di mare’ per le due creste cefaliche grandi e mobili e presenti sul capo, può superare i 3 metri di lunghezza, e non è considerata aggressiva o pericolosa. L’unica minaccia per l’uomo è la presenza di un aculeo tagliente, posizionato sulla coda. “Gli avvistamenti di specie considerate a rischio di estinzione sono sempre buone notizie – sottolinea Donatella Bianchi, presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre – ma trovarle intrappolate negli attrezzi da pesca no. I biologi sono al lavoro per capire se si tratti di passaggi sporadici o se diventeranno frequenti. Informazioni necessarie per capire la compatibilità tra alcune tipologie di pesca, sportiva o professionale e la salvaguardia di queste specie. Poco si sa di questo lontano parente dello squalo”. In caso di avvistamento di questi splendidi esemplari in difficoltà, o di animali spiaggiati o feriti, è importante non disturbarli, non avvicinarsi, e segnalare tempestivamente alle autorità competenti Capitaneria di Porto al numero 1530 e l’Area Marina Protetta al numero 0187762643. (Adnkronos, foto da Whale Watch Liguria)

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