Un cane è stato ucciso con un coltello e gettato in un fosso vicino alla stazione ferroviaria di Ponte Galeria, a Roma. Ieri sera sono intervenuti i carabinieri, che hanno identificato e successivamente denunciato due fratelli italiani di 44 e 46 anni, senza fissa dimora, perché responsabili dell’uccisione del cane, soprannominato Giorgio. Era stato il proprietario dell’animale, un rumeno anche lui senza fissa dimora, a dare l’allarme e i carabinieri grazie alle immagini delle telecamere all’interno della stazione hanno potuto identificare gli autori dell’uccisione del cane che sono stati denunciati. I carabinieri hanno poi chiamato il servizio veterinario dell’Asl per il recupero della carcassa dell’animale.
GLI ANIMALISTI: RICONOSCERE LA PERICOLOSITA’ SOCIALE DEI DUE
“Una violenza crudele e gratuita – commenta Enpa -, abbiamo presentato denuncia e richiesto il riconoscimento della pericolosità sociale. La violenza diretta senza pietà sull’animale, le modalità concrete dell’azione, dimostrano una personalità squilibrata e l’inclinazione alla commissione di gravi e gratuiti fatti criminosi nei confronti di soggetti deboli e indifesi”. Per Oipa “gli autori dell’atroce gesto rischiano fino a 24 mesi di reclusione, senza calcolare le eventuali aggravanti o il concorso con altri reati”: “Troppo poco, attendiamo il promesso inasprimento delle pene”. Per Rivoluzione Ecologista Animalista-REA, “purtroppo con le leggi attuali e la lentezza del nostro sistema giuridico burocratico i due fratelli romani” che hanno ucciso Giorgio, un cane di quartiere, “non andranno mai dietro le sbarre. Siamo stufi di queste barbarie. E’ ora di dare pene esemplari in direttissima e senza attenuanti. Negli Stati Uniti, l’uccisione di un animale rientra nella categoria dei ‘crimini efferati’ e così vanno considerati”. (foto di archivio)
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