“I mufloni del Giglio vanno preservati, non sterminati”. E’ questo il cuore della protesta delle associazioni animaliste che hanno diffidato la Regione Toscana dal proseguire con la caccia al muflone. “La purezza genetica del muflone come specie è messa in pericolo in questi giorni dalla caccia autorizzata dalla Regione sull’Isola del Giglio, in violazione degli accordi presi tra Parco e associazioni ed in contrasto con l’opinione più attenta della comunità scientifica”, scrivono Lndc Animal Protection, Vitadacani Odv e Caart – Coordinamento Associazioni Ambientaliste della Regione Toscana”. In questi giorni, infatti, è in corso “lo sterminio dei pochi mufloni rimasti al Giglio, dove cacciatori di selezione stanno sparando ad animali adulti, piccoli e anziani, a seguito di una delibera della Regione Toscana”, spiegano le ong. Delibera che “ignora le recenti scoperte scientifiche riguardo l’unicità genetica del muflone del Giglio ed il suo valore inestimabile per la biodiversità”, secondo Piera Rosati di Lndc.
SI PERDERA’ UN PREZIOSO PATRIMONIO IMPOSSIBILE DA RECUPERARE
Inoltre, Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, commentando gli abbattimenti, ricorda l’accordo concordato personalmente con il presidente del Parco Giampiero Sammuri: “Era un buon risultato: i cacciatori erano stati fermati e si era preso l’impegno a tenere costantemente informate le associazioni sulle modalità di cattura e trasferimento dei mufloni dell’isola del Giglio. A distanza di due anni però – continua Brambilla – mi duole constatare come l’abbattimento di questi animali sia ripreso a pieno ritmo. Si tratta di una decisione doppiamente sbagliata: non solo perché toglie la vita ad animali innocenti, ma anche perché i mufloni del Giglio possiedono varianti genetiche uniche, non più presenti nella popolazione sorgente che è quella sarda. Ucciderli significa pertanto perdere un prezioso patrimonio, che non si potrà più recuperare”. E’ la rivista scientifica Diversity a pubblicare “uno studio genetico condotto da un consorzio di centri di ricerca italiani e francesi che attesta l’unicità genetica del muflone del Giglio. Molti scienziati, tra cui l’Ordine dei Biologi, hanno dunque condannato il progetto di eradicazione ed hanno chiesto alle autorità di preservare il nucleo di mufloni del Giglio anziché eradicarli, ma la Regione Toscana sembra essere rimasta sorda ai loro appelli”, ricorda Stefano Corbizi Fattori del Caart.
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