Trovata morta ieri sera in val Bondone, nel Comune di Sella Giudicarie, l’orsa F36. L’accertamento del personale del corpo forestale trentino – si apprende – é scattato in seguito all’attivazione del sensore di mortalità di cui é dotato il radiocollare dell’orsa. L’esemplare era stata identificata dalle analisi genetiche come la responsabile dell’aggressione avvenuta lo scorso 30 luglio in località Mandrel ai danni di due giovani e del falso attacco a una coppia di escursionisti registrato, il successivo 6 agosto, in località Dos del Gal. A inizio settembre, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, aveva firmato l’ordinanza di prelievo tramite abbattimento, poi sospesa dal Tar di Trento per il ricorso delle associazione animaliste. Associazioni che oggi addebitano alla politica di Fugatti la responsabilità morale dell’accaduto. Per Enpa l’uccisione di F36 è “un atto di bracconaggio che, se confermato, ha come responsabile la politica di odio di Fugatti”. Queste le parole della presidente Carla Rocchi. Per Leal si tratta di una morte annunciata mentre Animalisti italiani annuncia una manifestazione a Trento il 12 ottobre, quando è prevista la sentenza la pronuncia del Tar sulla sorte dell’orsa.
DA UN PRIMO ESAME NESSUNA INDICAZIONE SULLE CAUSE DELLA MORTE
Il recupero della carcassa, consegnata all’Istituto Zooprofilattico per gli accertamenti, si é svolto nella mattinata di oggi a causa della difficoltà nel raggiungere il punto di ritrovo. Da un primo esame esterno della carcassa non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte. “È la seconda volta, dopo M62, che viene ritrovata la carcassa di un orso nel mirino della Provincia di Trento. Ieri è toccato all’orsa F36. E non sappiamo che fine abbia fatto il suo cucciolo. Occorre fare immediatamente chiarezza: perciò presentiamo denuncia alla Procura di Trento”. Lo dice Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente. La Lav ha invece chiesto il coinvolgimento del Centro nazionale di referenza del Ministero della salute per la medicina forense veterinaria, in modo da accertare il motivo e la dinamica della morte dell’orsa, mentre l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) chiederà di essere presente all’autopsia con un proprio perito.
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