Nove lupi, tre grifoni e due corvi imperiali trovati morti, quasi sicuramente a causa di bocconi avvelenati. È questo il bilancio dell’attività d’indagine dei Carabinieri Forestali e della Procura della Repubblica che ha aperto un’inchiesta sulle carcasse rinvenute nell’area di Cocullo (L’Aquila). Nel giro di una settimana, come conferma il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, è stato praticamente sterminato il branco di lupi che stanziava nella zona di Olmo di Bobbi. Una località nota per essere praticamente lo spartiacque tra la Valle del Giovenco, la Valle Subeacquana e la Valle Peligna. Il caso dei lupi avvelenati era stato sollevato ieri dalla deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente e dell’Intergruppo parlamentare di tutela degli animali, che aveva annunciato che l’associazione presenterà denuncia contro gli ignoti responsabili dell’avvelenamento.

CONVIVENZA AL VELENO 🐻
Abruzzo – 9 lupi, 5 grifoni, 2 corvi imperiali: tutti morti avvelenati con esche letali ☠ posizionate in una zona frequentata dai rarissimi ed endemici Orsi Marsicani.
E ora raccontatemi ancora la sciocchezza dei trentini cattivi e degli abruzzesi buoni. https://t.co/nLokOeuhc9 pic.twitter.com/CUsGGdCALF

— Nicola Bressi (@Nicola_Bressi) May 17, 2023

SERVONO NORME CHE SCORAGGINO L’USO DI ESCHE AVVELENATE, SUL MODELLO DEGLI INCENDI

Le cause della strage devono essere ancora certificate dall’Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise, dove sono state portate le carcasse degli animali morti, ma il rinvenimento nei giorni scorsi di alcuni bocconi intrisi di sostanze chimiche lascia pochi dubbi e apre scenari drammatici. “Occorre adottare norme che vietino ogni e qualunque attività nelle aree interessate dalla presenza di esche e bocconi avvelenati, replicando cioè la norma già vigente per le aree percorse dal fuoco”, incalzano dal Parco chiedendo a Regione e comuni interessati di adottare i provvedimenti del caso. Sul rinvenuto di ben 14 carcasse di animali, nel giro di poco più di una settimana, gli accertamenti sono in corso. Il naturalista Nicola Bressi, su twitter, lancia una provocazione che coinvolge il territorio dove sopravvive l’orso marsicano, poche decine di esemplari di un rarissimo orso bruno: “E ora raccontatemi ancora la sciocchezza dei trentini cattivi e degli abruzzesi buoni”. (foto https://www.iononhopauradellupo.it)

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