La popolazione di tigri in India oggi conta almeno 3200 esemplari, con un balzo del 6,74% in più rispetto all’ultimo conteggio, che risale al 2021. Lo ha fatto sapere ieri la National Tiger Conservation Authority, rendendo noti i risultati della ricerca di un team di scienziati, biologi, guardie forestali, che hanno monitorato i felini dei parchi nazionali, li hanno fotografati e identificati uno per uno. Dal 2006, quando ne erano state contate poco più di 1.400, le tigri sono aumentate in India del 124,5%. Lo studio è stato presentato in coincidenza con i 50 anni dal lancio del Progetto Tigri che si era posto, appunto, l’ambizioso obiettivo di ripopolare il territorio del subcontinente con questi grandi felini.
MODI: FACCIAMO COESISTERE ECOLOGIA ED ECONOMIA
Le zone del paese nelle quali le tigri sono maggiormente concentrate sono le pianure centrali lungo il percorso del Gange, l’estuario del Sundarbars, dove vive la tigre del Bengala, e gli stati collinari del nord est. Nel celebrare la giornata, il premier Narendra Modi (nella foto sopra durante la visita alla riserva Bandipur e Mudumalai nello stato del Karnataka) ha sottolineato che “l’India è oggi il paese asiatico con la più ampia popolazione di tigri, così come di elefanti, oltre che con il maggior numero di rinoceronti”. “L’India”, ha aggiunto il premier, non crede al conflitto tra ecologia ed economia, ma attribuisce uguale importanza alla loro coesistenza”. (Ansa, foto Afp)
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