La caccia di massa appena fuori dal parco di Yellowstone ha visto l’uccisione di 1.150 bisonti. Lo scopo era di impedire agli animali di diffondere una malattia al bestiame, ma la sua portata ha generato parecchie critiche. Secondo quanto riportato dal New York Times, un inverno insolitamente rigido che quest’anno ha seppellito il parco nazionale di Yellowstone sotto una pesante coltre di neve e ghiaccio ha spinto gran parte della mandria di bisonti a quote più basse in cerca di clima e cibo più miti.
SI DOVEVA IMPEDIRE IL CONTAGIO DEL BESTIAME CON LA BRUCELLOSI
Per quattro mesi, tuttavia, funzionari statali e federali hanno autorizzato la caccia agli animali affermando di non avere altra scelta che dare il via libera all’abbattimento di parte della mandria di circa 6mila esemplari mentre questi si spingevano su terreni pubblici principalmente a nord, nella Paradise Valley del Montana, ma anche a ovest del parco. La mossa fa parte di una strategia per impedire loro di avvicinarsi al bestiame, perché circa il 60% della mandria di bisonti è affetto da una malattia, la brucellosi, che potrebbe infettare il bestiame e causare l’aborto delle mucche. (Ansa, in alto la foto vincitrice del Wildlife Photographer of the Year 2019: “Snow Exposure” di Max Waugh, Usa. Nel parco di Yellowstone, un bisonte americano sotto una bufera di neve. L’immagine vinse tra gli scatti in bianco e nero)
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