Da Mazara del Vallo (Palermo) ad Asiago (Vicenza) passando da Roma e Napoli: sono oltre 50 gli eventi in tutta Italia nati per festeggiare il padre dell’Evoluzione, Charles Darwin nato il 12 febbraio del 1809. Un programma articolato in più giorni e ricco di laboratori didattici, presentazioni, incontri e passeggiate nella natura consultabile su Darwinday.org e su ‘Pikaia, il portale dell’evoluzione’ pensato per avvicinare il pubblico di ogni età a conoscere meglio l’incredibile teoria scientifica che forse più di tutte ha rivoluzionato l’umanità. La festa per celebrare Darwin a Milano, negli spazi del Museo di Storia Naturale dove l’evento è giunto alla sua ventesima edizione, ha preso il via già dal 9 febbraio con molti ospiti e scienziati intervenuti per raccontare alcuni degli esempi e dei più recenti studi sull’evoluzione e proseguirà anche durante il fine settimane con attività per ogni età. In particolare, le attività di quest’anno sono focalizzate sul ruolo dei colori nel mondo naturale e agli adattamenti anatomici e fisiologici che permettono agli animali di tradurre le informazioni provenienti dall’ambiente sotto forma di luce.
APPUNTAMENTI IN TUTTA ITALIA
Ma la festa coinvolgerà tutta Italia, dal Museo Naturalistico Didattico “Patrizio Rigoni” di Asiago, fino a un incontro su Darwin e il razzismo organizzato a Mazara del Vallo il 15 15 febbraio, Darwin e il razzismo, passando dal weekend organizzato dal Museo Darwin-Dohrn a Napoli a un flashmob organizzato a Parma oppure le iniziative del Museo della Preistoria di Nardò (Lecce). “Quando le balene avevano le zampe” è il titolo di una delle iniziative in programma negli spazi del Museo del Mare Antico e Biodiversità, di Salsomaggiore Terme (Parma). ideato per bambini. A Pisa domenica 12 febbraio, il Museo di Storia Naturale (Via Roma, 79, Calci Pisa) organizza “In viaggio con Darwin, chi non si adatta è perduto”, una giornata dedicata alle famiglie con visite guidate, letture e riflessioni. Attraverso gli straordinari esemplari del Museo, sarà possibile scoprire le tappe, le intuizioni, gli indizi e le curiosità che permisero al celebre naturalista di formulare la teoria dell’evoluzione. La visita dura circa un’ora e mezzo con inizio alle 10.00, 15.00 e 17.00. L’età consigliata è dai 6 ai 12 anni, il numero massimo di partecipanti a turno è 25, il costo 5 euro a persona più il biglietto di ingresso. Per informazioni Silvia Asciamprener 333 6602747 (anche whatsapp). La prenotazione è obbligatoria.
DAL WWF 5 ANIMALI PER RICORDARE DARWIN
In nome di Charles Darwin il Wwf indica 5 storie di specie animali un tempo a rischio o vittime di pregiudizi e leggende, che grazie al progresso scientifico sono state rivalutate, protette e salvate. – Il lupo. Sull’orlo dell’estinzione negli anni ’70 del secolo scorso in Italia, da allora grazie al Wwf, al Parco Nazionale d’Abruzzo e ai primi studi scientifici l’immagine del lupo è stata “riabilitata”. La scienza ha svelato la sua grande capacità di movimento e la sua socialità pur essendo elusivo e notturno. – Serpenti e pipistrelli in Italia. Le vipere per prime, ma anche natrici, biacchi, cervoni e le diverse specie di chirottero che vivono nel nostro Paese sono state nei secoli perseguitate e uccise perché considerate simbolo del “male”. La scienza ha mostrato che i serpenti sono abili cacciatori di roditori e importanti tasselli degli ecosistemi dove vivono, mentre i pipistrelli sono aiutanti nel contenimento degli insetti e in particolare delle zanzare. Scienza e ricerca hanno avuto un ruolo fondamentale per la conservazione o per aver salvato (o sono in procinto di salvare) specie oramai considerate da anni “condannate” all’estinzione. Fra gli esempi più celebri: – la lince iberica (Lynx pardinus) è la specie di Felide più minacciata al mondo. Nel 2002, c’erano appena 94 linci in natura, ormai sull’orlo dell’estinzione. Dal 2006, però, è stata implementata la riproduzione in cattività e la popolazione di lince iberica ha oggi più di 1.300 individui in natura. – Il rinoceronte bianco settentrionale (Ceratotherium simum cottoni) è estinto in natura nel 2008. Negli anni scorsi restavano in vita solo due femmine, madre e figlia, in cattività. Dopo molti tentativi, nell’agosto del 2019 gli scienziati sono riusciti a fecondare in vitro gli ovuli dalle ultime due femmine sopravvissute.
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