Cinghiali, la Psa si sposta verso gli allevamenti suini del cuneese: “Va eradicata”

Il freddo sta facendo crescere i casi di Peste suina africana, tra i cinghiali, nella zona rossa di Piemonte e Liguria, dove l’emergenza è scoppiata a fine 2021. “Era previsto, le condizioni sono ideali perché si diffondano i contagi e la malattia si sta spostando verso il Cuneese, ricca di allevamenti suini”. Lo spiega il commissario straordinario Angelo Ferrari: “Con questo virus non si può convivere, va eradicato – spiega – già oggi costa alla suinicoltura italiana 20 milioni al mese di export mancato, se arrivasse tra i maiali si perderebbero punti di Pil. Oltre a recinzioni e rigore nei controlli, servono molti più soldi”.

ABBATTUTI 1.288 CINGHIALI IN PIEMONTE E 1.151 IN LIGURIA

Finora i cinghiali abbattuti nel piano di depopolamento nell’area infetta sono 1.288 in Piemonte e 1.151 in Liguria, dice il commissario straordinario Angelo Ferrari, mentre nella aree bianche esterne in Piemonte sono stati abbattuti 10mila capi, “ma i dati sono ancora provvisori: in quelle aree la caccia è regolata da leggi regionali e il bilancio si potrà fare solo a fine gennaio quando terminerà il periodo venatorio”. I casi riscontrati positivi sono 263, in Piemonte 171 mentre in Liguria 92. Sull’altro fronte aperto, nel Lazio, “l’area coinvolta è molto più limitata rispetto a Piemonte-Liguria e la situazione, senza dirlo troppo forte, sembra sotto controllo: l’ultimo caso di peste suina si è verificato a settembre”. (Ansa)

Su 24zampe: In stazione a Parigi gatto schiacciato dal Tgv: le padrone accusano le ferrovie