Il linguaggio degli scimpanzé è più complesso e articolato del previsto: l’analisi di oltre 900 ore di registrazione dei vocalizzi emessi da 46 esemplari adulti dimostra che usano 12 suoni ‘base’ (come grugniti, latrati, urla e piagnucolii) combinati in almeno 390 modi diversi secondo regole ben precise. La scoperta, che potrebbe aiutare a capire anche l’evoluzione del linguaggio umano, è pubblicata sulla rivista Communications Biology da un gruppo di esperti guidato dal neuroscienziato italiano Emiliano Zaccarella dell’Istituto Max Planck di Leipzig (Germania) insieme a Cédric Girard-Buttoz del Centro nazionale di ricerca scientifica (Cnrs) di Lione (Francia). Le registrazioni, effettuate in oltre un anno di lavoro nel parco nazionale di Tai in Costa d’Avorio, sono state analizzate con tecniche statistiche per decodificare la struttura del linguaggio. “L’osservazione degli animali nel loro ambiente naturale rivela una complessità finora sconosciuta nel modo in cui comunicano”, afferma Cédric Girard-Buttoz.

CRUCIALE CAPIRE COME SONO STRUTTURATE LE VOCALIZZAZIONI DEI PRIMATI

“La sintassi è un elemento distintivo del linguaggio umano e per fare luce sull’origine di questa capacità umana è cruciale capire come sono strutturate le vocalizzazioni dei primati non umani”, aggiunge Zaccarella. “I nostri risultati evidenziano un sistema di comunicazione vocale negli scimpanzé che è molto più complesso e strutturato di quanto si pensasse”, osserva la co-autrice dello studio Tatiana Bortolato, che ha realizzato le registrazioni nella foresta. “Questo è il primo studio di un progetto più vasto”, sottolinea la coordinatrice dello studio Catherine Crockford del Cnrs. “Studiando la ricca complessità delle sequenze vocali degli scimpanzé, appartenenti a una specie socialmente complessa come quella degli umani, ci aspettiamo di capire meglio da dove veniamo e come si è evoluto il nostro linguaggio così unico”. (Ansa)

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