“Non ho avuto alcuna intenzione vessatoria su quei 4 lupi”. Si difende così, in un’intervista al quotidiano online “Il Dolomiti”, Luca Ghedina, fratello del campione azzurro di sci Kristian e autore del video diventato virale in cui insegue in auto alcuni lupi sulle strade innevate del Bellunese. “Se rifarei il video? Sì, eviterei solo di dire la parola ‘scanno’ che nel mio dialetto significa comunque ‘stancare’ e non altro”, spiega. Allevatore e boscaiolo di professione, Ghedina sottolinea di essere l’autore del video “ma poi l’ho mandato solamente ad un gruppo di WhatsApp di Alpago e a mia madre”. “Non sono stato io a metterlo sui social”, si difende ancora. Il video è finito ben presto però sulle principali piattaforme online, scatenando una ridda di polemiche e indignazione da parte di associazioni animaliste che hanno chiesto di prendere provvedimenti disciplinari. Per Enpa “un comportamento infame ed inaccettabile, esattamente tutto quello che non bisogna fare se si incontrano questi animali – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale – che ricordiamo sono particolarmente protetti e beni indisponibili dello Stato”. Ognuno può farsi un’idea guardando il video sotto: se da una parte non emerge la volontà di investire o far del male ai lupi, dall’altra Ghedina non dimostra particolare rispetto ed empatia per i quattro malcapitati esemplari, costringendoli a correre a perdifiato per chilometri nel cono di luce dei fari e avvicinandoli pericolosamente con l’auto.
GHEDINA E FAMIGLIA HANNO RICEVUTO MINACCE DAGLI AMBIENTALISTI
Io stavo procedendo lungo la mia strada, con la fauna ci lavoro – si difende Ghedina -, il lupo è un animale che non tutti pensavano ci fosse qui nella nostra zona ma io ero convinto del contrario visto che ho perso degli animali della mia azienda. E’ un evento rarissimo vederlo e per questo ho deciso di riprenderlo. Appena ho potuto ho schiacciato play sul cellulare. Senza avere intenzioni vessatorie sugli animali perché se avessi voluto acceleravo e li ammazzavo, ma non era nei miei intenti assolutamente”. Ghedina rivela anche di aver ricevuto minacce “da alcune associazioni ambientaliste” dopo la diffusione del video online. “Ho ricevuto minacce a palate, a me, ai miei figli e a tutta la mia famiglia – dice -. Io in azienda ho un’ottantina di animali, li tengo bene ed io sono un uomo che vuole bene alle bestie. Ci vivo e ci lavoro, se fossi una ‘bestia’, come vengo descritto con certi commenti sui social, avrei già avuto altri problemi in passato anche da parte degli enti preposti a verificare la situazione in cui tengo gli animali nel mio allevamento”. Di fronte a ventilate denunce, Ghedina spiega che “sarà una cosa che morirà sul nascere”. “Che qualcuno pensi ad un presunto reato di maltrattamento può starci ma bisogna dimostrare che quei lupi sono stati maltrattati ed hanno avuto poi delle conseguenze – conclude -. Non so, io comunque mi sono già tutelato per potermi difendere”.
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