Grandi mostre. Palazzo Reale di Milano ospita la rassegna dedicata alla raffigurazione dei vegetali e degli animali nei secoli XV-XVII. A essere esposto è il mirabile ciclo di Orfeo di Palazzo Sormani. Il “Meraviglioso mondo della natura” – spiegano ai lettori sulla copertina della Domenica del Sole 24 Ore in edicola oggi i curatori Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa – è una mostra eccentrica, nata dalla collaborazione di più istituzioni pubbliche milanesi: il Museo di Storia Naturale, il Civico Acquario, la Galleria d’Arte Moderna, le raccolte del Castello Sforzesco e la Biblioteca Sormani. Qui sono conservate le tele seicentesche con gli animali, che costituiscono il cuore dell’esposizione e di cui si auspica un restauro, che il Ministero per i Beni Culturali ha inserito tra quelli finanziabili tramite l’Art Bonus. La mostra, dove compaiono opere anche di Leonardo e Caravaggio, è prodotta da 24Ore Cultura – Gruppo 24Ore, apre il 13 marzo e dura fino al 14 luglio 2019. Qui una fotogallery dal sito del Sole 24 Ore.
PRESENTI OLTRE DUECENTO SPECIE DI ANIMALI E ESEMPLARI DI FLORA
Superata una foresta di lettere luminose (come quelle che davano vita al Sogno di una notte di mezza estate di Luca Ronconi), un prologo – distribuito in due sale – affronta, per casi sceltissimi ed esemplari, il tema della rappresentazione degli animali e della cosiddetta natura morta nella pittura occidentale a partire dall’autunno del Medioevo e fino alle soglie del Seicento. Si arriva così al grande complesso pittorico già nel Palazzo Visconti, poi Lunati, poi Verri a Milano: un unicum di rilevanza europea, dove sono presenti oltre duecento specie di animali e numerosi esemplari di flora, disposti a dare vita a una sorta di panorama, vegliato dalle presenze mitologiche di Orfeo e di Bacco.
RAFFIGURATO IL MITO DI ORFEO CHE INCANTA GLI ANIMALI CON LA SUA MUSICA
Il salone ricostruito in mostra si trovava all’interno di un palazzo milanese, che non esiste più, all’angolo tra le attuali via Monte Napoleone e via Pietro Verri, le cui notizie più antiche risalgono al principio del XVII secolo, quando gli eredi del celebre orafo Eliseo Magoria si trovano a cederlo, tra il 1623 e il 1624, a Carlo Visconti e a suo fratello Giulio Cesare, primicerio del Duomo di Milano. Nella sala è raffigurato il mito di Orfeo, il cantore della Tracia che, con la sua celestiale musica, incanta gli animali, persino i più feroci. Su una delle pareti corte si trova invece Bacco bambino, scampato alla tragica morte della madre Semele e affidato da suo padre Giove alle ninfe del monte Nisa, in compagnia di un satiro, forse Pan, e di una satiressa. Nella seconda sala lo spettacolo continua: sono esposte le tassidermie di quasi tutti i circa duecento animali del ciclo di Orfeo, provenienti dal Museo di Storia naturale.
SU DOMENICA ANCHE UN ARTICOLO DI GIORGIO VALLORTIGARA SULL’ETOLOGIA DEI PESCI
Sulla Domenica del Sole 24 Ore in edicola oggi – sempre in tema di animali – anche un articolo del neuroscienziato Giorgio Vallortigara sull’etologia dei pesci: alcuni esemplari, sottoposti al test della macchia per misurare l’auto-consapevolezza, sembrano non reagire. Un resoconto completo dell’esperimento è stato pubblicato su una rivista scientifica. L’articolo a pagina 24, nella sezione Scienza e filosofia.